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La presentazione di un libro, della tua opera, ormai terminata e pubblicata è una fase davvero importante. La fortuna e la vendita del libro sono molto legate alla capacità di organizzare questo evento.
La prima presentazione in genere è quella che si fa nel proprio territorio, con amici e parenti che non aspettano altro che prendere il vostro volume o scaricare l’e-book e spesso l’hanno già fatto. Poi inizia la vera e propria messa in scena di voi stessi e dell’opera.
Va organizzata bene anche in base a quello che si sta presentando. Dipende molto da come ci poniamo in pubblico, da come rispondiamo, se stiamo seduti o in piedi, dal tono di voce, dalla gestualità. Da come sappiamo raccontare quello che abbiamo scritto. Penso che sia finito il tempo delle presentazioni “ingessate”: autore e intervistatore dietro ad un tavolo che divide dal pubblico, un audio spesso discutibile, domande e risposte. Come hai avuto l’idea? Da quanto scrivi? Quanto ci hai messo ad arrivare alla fine? Si tratta di storia vera o romanzata? E via così. Utile certo ma sarebbe ora di implementare la situazione.
Questo è quello che abbiamo visto , in genere, fino ad ora. Sarà pur ora di cambiare e dare al pubblico presentazioni vive, interessanti che siano un apporto utile oltre che finalizzate alla vendita dell’opera. L’autore e l’intervistatore (ma soprattutto l ‘autore) dovrebbero avere qualche nozione minima di public speaking, saper stare davanti ad una platea, meglio se in piedi o seduto, ma mai dietro ad un tavolo se non ci sono ragioni tecniche: avvicinatevi al vostro pubblico, sedetevi di fronte, quasi in mezzo a loro. Parlate bene, modulate la voce.
Avete intenzioni di leggere qualche (breve, per carità) brano tratto dall’opera? Se non siete bravi lettori trovate un esperto, un professionista. La lettura è basilare per dare la percezione del libro. Ho sentito pagine brutte fare figure decenti perché lette da attori, esperti di dizione. A volte non puoi saperlo in anticipo ma valuta anche chi ti intervisterà, concorda, se preferisci, le domande (questo dovrebbe avere il fine di essere preparato ma i lascia anche un margine di domanda improvvisata) , chiedi dove sarete, quale spazio avrete a disposizione.
Qualunque cosa presenti, rendila viva.
Anche se si trattasse di poesie, romanzo storico, manuale di pesca o di giardinaggio oggi devi utilizzare il linguaggio visivo. Le slide vanno benissimo purché siano ben fatte. Ma se davvero vuoi fare un salto di qualità confeziona o fatti confezionare un breve trailer, un video che dica qualcosa di te, in cui ti si veda magari alla tua scrivania intento a scrivere, imbastisci una breve storia che incuriosisca, affascini il pubblico. Questo si può fare di qualsiasi opera.
Nella letteratura per ragazzi ho curato personalmente editing e presentazioni di molti testi e ho visto cose di qualità. Penso per esempio alla presentazione di una graphic novel, Bianca diario di una corsara, indirizzata ad un pubblico di ragazzi a partire dalla scuola secondaria: trailer con musiche ben studiate, dimostrazione ai ragazzi di come si usa una tavoletta grafica; oppure “Help me. La dimensione oscura” dove le autrici hanno organizzato (oltre al trailer) una vera e propria caccia al tesoro, l’hanno ben pubblicizzata e si sono trovate in platea 100 persone. O anche – per bambini più piccoli – “Selvaggia Dior e le porte del tempo. Oscuri misteri in Mesopotamia”: i bambini alla fine escono con un lavoretto fatto con l’argilla. Presentazioni vive.
Spero che questo contamini sempre più anche gli autori di romanzi, racconti e manuali: abbiamo bisogno di vedere cose nuove, capaci di parlare un linguaggio più flessibile, moderno. Diamo alle persone qualità di contenuti ma anche di mezzi espressivi.
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Sì Anna, la presentazione di un libro è e deve essere un evento a tutti gli effetti. Ogni autore poi troverà le modalità consone al suo stile.
Ciao Alessandra, ho letto con piacere questo articolo mentre cercavo qualche spunto per presentare un libro in modo creativo (e già questa è un’impresa a sé) e soprattutto in tempo di Covid. No incontri con più persone, no assembramenti… ti è capitata la stessa cosa recentemente? Hai qualche suggerimento?
Ciao Alessandra, in attesa che tutto riprenda ma anche per sviluppare canali alternativi credo che sia una buona idea (come molte librerie stanno facendo) quella di organizzare eventi-presentazioni online (webinar dedicati). Credo sia il futuro. A presto e grazie di avermi scritto