fbpx
esercizi di scrittura creativa

In molti si domandano come scrivere un libro autobiografico.

In effetti, tanti sognano di scrivere la storia della propria vita. Non bisogna pensare che sia un atto di egocentrismo o di autoreferenzialità. Ci sono dei momenti in cui scrivere la propria storia si configura come un bisogno, la necessità di riguardare un percorso.

Io mi sono cimentata nella scrittura autobiografica, lo confesso, per puro desiderio di sperimentazione, ma poi, pagina dopo pagina, ho capito quanto fosse catartica questa scrittura; quanti benefici potesse apportare alla mia vita. Ecco perché consiglio spesso: scrivi la tua storia. 

 

Come iniziare a scrivere un libro autobiografico 

Come iniziare a scrivere un libro autobiografico? A un certo punto della propria vita può nascere l’idea di scrivere un libro autobiografico. Bene, bisognerebbe fare in modo di realizzare questa idea. Inoltre, non si pensi che il desiderio di scrivere la storia della propria vita o di alcuni fatti salienti della propria esistenza sia tipico dell’età avanzata, non è così. Anzi, le scritture autobiografiche – visto che consentono una grande acquisizione di consapevolezza – dovrebbero essere, secondo me, sollecitate anche a scuola.

Quando, in generale, sentiamo il bisogno di scrivere un testo che racconti la nostra vita?

  • Forse quando pensiamo sia venuto il momento di fare il punto della situazione. Di fermarci, come sulla cima di una montagna, e guardare indietro per osservare il cammino percorso.
  • Quando nella nostra vita abbiamo vissuto esperienze molto forti e sentiamo la necessità di metabolizzarle e rivederle.
  • Così come quando c’è il bisogno di comprendere un dolore, un’esperienza particolare, una grande gioia della vita. 
  • Quando vogliamo lasciare una testimonianza.
  • Nel caso in cui sentiamo forte il bisogno di dare voce anche a chi non ha voce e raccontiamo la nostra storia come parte di tante altre storie.
  • Quando vogliamo salvare la memoria. 
  • Un altro motivo può essere il bisogno di salvare una storia che può essere anche di tipo familiare. Sono molti i testi autobiografici che riguardano storie familiari. 

Insomma, le ragioni sono varie, ma può darsi che si avverta tale bisogno anche solo per il piacere di narrarsi. 

A questo proposito, vi consiglio la lettura di due testi illuminanti: Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé  e Perché amiamo scrivere. Filosofia e miti di una passione, entrambi di Duccio Demetrio. Credo sia interessante indagare le ragioni che ci muovono alla scrittura autobiografica. 

Ma che cosa intendiamo con testo autobiografico?

 

Che cos’è un testo autobiografico?

Per rispondere bene alla domanda “come scrivere un testo autobiografico” bisogna aver chiarito di che cosa stiamo parlando. 

Un testo autobiografico è un racconto dedicato alla propria vita, esperienze e storia personale.

Di autobiografia troviamo una definizione ufficiale, data dal critico letterario francese Philippe Lejeune. L’autobiografia è “il racconto retrospettivo in prosa che un individuo reale fa della propria esistenza, quando mette l’accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della propria personalità”.

Ciò che lo rende originale è la voce unica del narratore che, attraverso le proprie parole, ci fa entrare nel suo mondo, nella sua esistenza, raccontando un’esperienza esistenziale personale. Per scrivere un libro autobiografico, secondo le normali regole di cui spesso si parla, si suggerisce di:

  • prendere in considerazione cosa si vuole raccontare e quali momenti della propria vita si desidera condividere;
  • si dovrebbe poi organizzare cronologicamente l’esposizione degli eventi, suddividere le narrazioni in parti e scrivere una conclusione;
  • iniziare a scrivere, ricordando di usare un tono sincero, personale ed emozionale;
  • l’autore può anche decidere di aggiungere elementi narrativi, come descrizioni dettagliate dell’ambiente o della scena per rendere l’esperienza più vivida agli occhi del lettore.

Sono tutti passi necessari ma in realtà, detti così, come riportano molti testi, hanno un non so che di didascalico, quando invece la scrittura autobiografica è materia viva. Per cui vanno bene i suggerimenti (sto per darvene altri) ma non devono diventare gabbie. L’autobiografia è un’avventura e, nell’intraprenderla, dovete sentirvi a vostro agio, liberi di esprimervi. 

 

C’è un momento, nel corso della vita, in cui si sente il bisogno di raccontarsi in un modo diverso dal solito… Da quando, forse, la scrittura si è assunta il compito di raccontare in prima persona quanto si è vissuto e di resistere all’oblio della memoria.

Duccio Demetrio

editare un libro

Come si inizia a scrivere un libro autobiografico? 

Vediamo invece, in dettaglio, i passaggi utili per scrivere un buon libro autobiografico, che soddisfi prima di tutto noi stessi. Va detto che mi sto riferendo al libro autobiografico in senso puro e non al romanzo autobiografico che è altra cosa.

Per approfondire l’argomento consiglio la lettura dell’articolo Autobiografia e romanzo autobiografico: le differenze

 

Le domande preliminari 

Intanto, può essere utile rispondere ad alcune domande:

  • che cosa vi motiva?
  • che cosa vi spinge a mettervi a scrivere di voi stessi?
  • che cosa pensate di ottenere o desiderate raggiungere?
  • che cosa sentite il bisogno di chiarire o di salvare?

Ragionare sul nostro obiettivo può essere davvero utile perché ci permette di portare il focus sulla giusta narrazione e anche dare un’intenzione alla nostra scrittura.

 

La cronologia della vita

Ora è importante, come secondo step, concentrarsi sulla cronologia della vita. 

Scrivete quelli che identificate come gli episodi più significativi che vi siano accaduti: questo rappresenta l’emerso, il visibile.

Andate a fondo.

Individuate, dedicandoci un po’ di tempo (non siate frettolosi):

  • quello che ancora non avete raccontato a voi stessi,
  • quello che non vorreste fosse dimenticato,
  • quello che pensate sia importante che gli altri sappiano,
  • quello che avete bisogno di rivedere,
  • quello che mai avreste immaginato che emergesse da questa riflessione. 

Riflettete su questi punti e poi provate ad ascoltarvi: che cosa emerge? Che cosa avete bisogno di raccontare?

Rispondere a queste domande è fondamentale, vi aiuta a capire quale direzione prendere, di che cosa scrivere.

 

La raccolta del materiale: le fonti 

Qualsiasi lavoro di autobiografia non può prescindere dalla raccolta delle fonti. Si tratta del materiale importante che ci riguarda, attraverso cui siamo passati e che ha rappresentato dei momenti del vissuto.

Non sottovalutate mai nessuna delle fonti: analizzatele perché spesso racchiudono rivelazioni importanti.

Che cosa intendiamo per fonti?

  • Le fotografie.
  • Le lettere.
  • I biglietti (d’auguri o di altro genere).
  • Messaggi.
  • Poesie.
  • Pagine di diario.
  • Documenti nostri o di famiglia (un testamento, una dichiarazione, un contratto).

Tutte insieme costituiranno il vostro patrimonio di scrittura. 

 

I luoghi e i volti 

Vi state chiedendo come scrivere un testo autobiografico: abbiamo già visto molti elementi che ci possono aiutare. Ma questo non può mancare.

Si tratta di un passaggio importante dell’autobiografia. Dedicate prima una riflessione, un pensiero a ricercare nella mente, nell’animo, i luoghi che hanno segnato la vostra vita, che vi sono rimasti nel cuore, in cui avete gioito o sofferto.

I luoghi indimenticabili. Dell’infanzia o dell’età adulta. Prendete appunti, vi serviranno.

Altro step è quello di considerare i volti.

Quali sono i volti che si presentano nei vostri ricordi se chiudete gli occhi e ripercorrete a ritroso la vostra vita? A volte basta lasciare andare i pensieri, senza nessuno sforzo. Ecco, prendete nota. Non dimenticate, ritornateci sopra: emergeranno ulteriori ricordi che andranno ad arricchire il vostro lavoro autobiografico.

 

Accadimenti 

Che cosa segna la nostra vita? Gli accadimenti che determinano azioni e omissioni. E anche le emozioni che ci portiamo dentro.

Quali sono gli accadimenti che hanno avuto un peso nella vostra vita? Come procedere per determinate gli accadimenti importanti? Potete fare questo esercizio, o meglio, riservarvi un momento di riflessione.

  • Scegliete una musica rilassante, che amate.
  • Dedicatevi 10 minuti, occhi chiusi, e provate a rivedere, come in un film che si dipana davanti al vostro sguardo mentale, la vostra esistenza.
  • Assistete come spettatore o spettatrice agli accadimenti che si sono imposti alla vostra consapevolezza.
  • Ora scrivete (diciamo dopo una decina di minuti o il tempo che vi è necessario).
  • Astenetevi dal giudizio.
  • Se potete, indicate una data (non importa se precisa).
  • Solo dopo aver lasciato passare del tempo (qualche ora o un giorno) tornate a rivedere quello che avete scritto, rimettete in sottofondo la musica che vi  aveva guidato e provate ad analizzare i vari eventi che avete elencato. Aggiungete memorie o commenti che sentite necessari.

Forse qualcuno che credevate importante manca e altri elementi o persone che neppure ricordavate sono emersi: qui sta la forza di questo incredibile lavoro.

Come abbiamo visto, è basilare prendersi del tempo per riflettere sulla propria vita e la propria esperienza personale. Una volta che avete delle idee chiare su come strutturare il libro, scegliete un punto di partenza e iniziate a scrivere.

Scrivere un libro autobiografico può essere un processo emotivo impegnativo. Quando affrontate storie più personali o delicate, cercate di notare i sentimenti che emergono, ma anche di prendere un po’ di distanza dalla situazione. È importante non giudicarvi o giudicare gli altri coinvolti. Assicuratevi di scrivere con onestà su quello che è successo nella vostra vita, le restituzioni arriveranno.

 

Alcuni amici americani mi hanno chiesto di scrivere la storia della mia vita. All’inizio mi è parsa un’idea estranea alle mie inclinazioni, ma poi ho ceduto alle loro insistenze.

Marie Curie

editare un libro

Come si fa la scaletta di un testo autobiografico 

Ma il testo autobiografico ha bisogno di una scaletta o è un testo istintivo scaturito dal cuore?  Un’autobiografia può essere scritta con una scaletta per fornire una struttura, ma allo stesso tempo è bene ricordare che si tratta di un racconto personale, quindi l’istinto e le emozioni ricoprono un ruolo fondamentale.

Per creare una scaletta si possono seguire questi passaggi:

  1. Iniziare con l’infanzia. Raccontate dove siete nati, della vostra famiglia e del vostro ambiente di crescita.
  1. Parlate delle vostre esperienze formative, dai primi giochi all’educazione scolastica e a tutto ciò che ha contribuito alla formazione della vostra  personalità.
  1. Raccogliete i momenti più salienti della vita, dagli eventi piacevoli a quelli difficili, e spiegate come vi abbiano influenzato.
  1. Assicuratevi di includere gli eventi più significativi, come la laurea o il matrimonio, o la nascita dei figli, o un viaggio meraviglioso, e spiegate come hanno cambiato la vostra vita.
  1. Includete anche le persone che hanno avuto un impatto importante sulla vostra vita, come i familiari o i mentori che vi hanno ispirato o supportato durante i momenti difficili.
  1. Descrivete alcuni dei vostri successi professionali – qualunque cosa abbia portato al punto in cui siete adesso nella vita – e spiegate come ha influenzato la vostra carriera.
  1. Non dimenticate di includere le vostre aspirazioni future, così come dove volete arrivare o qual è il vostro obiettivo nella vita in generale.
  1. Infine, concludete il libro con un pensiero positivo: ad esempio con un messaggio motivazionale per le persone che lo leggeranno o considerazioni sull’importanza dell’amore e del sostegno reciproco nelle relazioni. Questo solo se sentite che è nelle vostre corde.

Seguendo questi passaggi, avrete una scaletta ben definita per scrivere la vostra autobiografia. Ricordate però che si tratta di un racconto personale, quindi non dovete sentirvi obbligati a seguire una regola o un formato specifico. La vostra storia è solo vostra.

Il linguaggio dell’autobiografia 

Se ci chiediamo come scrivere un testo autobiografico, dovremmo anche porci la domanda relativa al linguaggio e allo stile da usare per fornire una rappresentazione accurata e fedele della nostra storia personale. 

La scelta del tono di scrittura è molto importante. Il tono può variare da uno stile asciutto e formale, a uno più informale. Il linguaggio narrativo è spesso usato per narrare la storia in modo interessante e coinvolgente. 

La vera autobiografia è scritta in prima persona anche se nulla vieta di utilizzare la seconda o la terza. Nella mia autobiografia – intitolata Ti aspetto qui – ho utilizzato la seconda persona, raccontandomi dall’esterno.

 

Scrivere la propria storia significa addentrarsi in un labirinto. Strade intricate da percorrere, senza una mappa, senza un traguardo certo.
La magia però accade. Scrivendo la strada si rivela, i muri cadono e del labirinto inizi ad intravedere l’uscita. Non solo. Ti troverai su di una collina, dove soffia il vento che pulisce l’orizzonte.
Vedrai dispiegarsi da lontano la tua vita, ti osserverai vivere: scrivendo.

editare un libro

Biografia e autobiografia: qual è la differenza? 

Altro aspetto importante è la differenza tra autobiografia e biografia, su questo ho scritto un articolo dal titolo Autobiografia: come scriverla, perché è utile e diversa dalla biografia. 

La biografia e l’autobiografia sono entrambe opere che trattano la vita di una persona, ma ci sono alcune importanti differenze. 

La biografia è una narrazione della vita di una persona scritta da qualcuno che non è la persona stessa. Di solito è scritta da un amico o da un membro della famiglia o da uno storico. Una biografia contiene molte informazioni, inclusi successi e fallimenti (per essere una trattazione onesta), eventi significativi, relazioni con gli altri.

L’autobiografia invece, come abbiamo detto, è scritta dalla persona stessa, dal o dalla protagonista. Si tratta di informazioni più personali e intime sulla vita dell’autore, insieme a pensieri ed esperienze personali. Mentre le biografie hanno bisogno di ricerche ed esplorazioni per contenere più dettagli possibili, l’autobiografia richiede all’autore di scrivere su situazioni che conosce bene perché le ha vissute. Una biografia può contenere più informazioni e dettagli rispetto a un’autobiografia poiché può essere basata su documentazione ufficiale come, per esempio, rapporti medici, mentre un’autobiografia si baserà sulle memorie e le opinioni personali dell’autore.

Articoli da leggere per ampliare la conoscenza 

Da tempo, per lavoro e per passione, mi occupo di biografie e autobiografie, vorrei perciò segnalarvi alcuni articoli in cui troverete una vasta bibliografia per approfondire queste tematiche, ma anche per ampliare la vostra conoscenza.

La scrittura autobiografica è un genere letterario vero e proprio. Ma è anche molto di più perché si configura come una scrittura terapeutica, un percorso di crescita personale e mai come in questi anni da più parti si riconosce la sua importanza.

Ti consiglio di leggere: Scrittura autobiografica: quanto fa bene scrivere di sé.

 

Un podcast dedicato all’autobiografia

Molte persone mi chiedevano e mi chiedono come organizzare il percorso di scrittura di un testo autobiografico.

Spero che questo articolo possa essere una valida guida.

In ogni caso, vi segnalo il mio Podcast su Spreaker interamente dedicato alla Scrittura Autobiografica.

Scrivere un libro autobiografico richiede molto impegno, ma il risultato finale può rivelarsi estremamente gratificante: potrai infatti condividere la tua storia con il lettore e trasmettere messaggi profondi che magari hanno ispirato anche la tua vita.

 

Come si chiude un’autobiografia?

Ci si può porre la domanda di come chiudere un’autobiografia visto che, il più delle volte, racconta una vita in divenire.

Una buona conclusione per un’autobiografia può riassumere i traguardi e le conquiste fatte durante la vita. Si potrebbe proporre una riflessione su quello che si è imparato, quali sono stati gli insegnamenti più importanti, che cosa è cambiato e come si guarda al futuro. Una fine adatta a un’autobiografia può anche includere un ponte tra il passato e il presente. Potrebbe trattarsi di una riflessione su come le esperienze passate hanno influenzato le decisioni future. Oppure, in alternativa, si potrebbe raccontare come avete portato le vostre abilità acquisite nel lavoro attuale o come vi siete reinventati per affrontare nuove sfide. In conclusione, concludere un’autobiografia con un messaggio di speranza per l’avvenire è sempre un buon modo per terminare il proprio racconto personale. Almeno, per il momento.

 

SE DESIDERI SCRIVERE UN’AUTOBIOGRAFIA O AFFIDARNE LA SCRITTURA, CONTATTAMI

 CONTATTAMI

Privacy Policy

LEGGI ANCHE

Pin It on Pinterest

Share This