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Esercizi-di-scrittura-terapeutica

Gli esercizi di scrittura terapeutica sono utili per farci comprendere quanto la scrittura possa essere preziosa in alcuni momenti della nostra vita, dove si presenta la necessità di indirizzare il focus su alcuni aspetti più importanti e limitare al massimo le dispersioni; quando ci sono disagi che sentiamo di dover indagare oppure vogliamo solo proseguire nel percorso di presa di consapevolezza di noi stessi. 

Esercizi di scrittura terapeutica: quando sono d’aiuto

Ci sono degli esercizi di scrittura terapeutica – o scrittura consapevole, quella che gli anglosassoni definiscono conscious writing – che ci possono aiutare ad indagare noi stessi in alcuni momenti o situazioni particolari della nostra vita.

A volte siamo confusi e non sappiamo che cosa scegliere, altre volte siamo stanchi e tutto ci pare difficile, in altre occasioni siamo demotivati, di fronte ad un ostacolo o ad un fallimento ci sentiamo privi di motivazione, di energia, perdiamo fiducia in noi stessi.

Ecco, sono questi i momenti in cui la scrittura ci può essere di aiuto. Scrivere con semplicità come ci sentiamo, espellere i pesi che ci portiamo dentro è già un bell’esercizio ma ci sono – e li consiglio – alcuni esercizi di scrittura terapeutica che contribuiscono a farci  osservare con più lucidità come reagiamo di fronte a certe situazioni e comprendere perché è la prima chiave per fare un passo avanti, per non essere sempre preda delle trappole che tendiamo a noi stessi.

Si può parlare di scrittura terapeutica?

Sì, si può definire la scrittura terapeutica perché è indubbio che sia una pratica di supporto. Nel suo libro “Il potere della scrittura” Pennebaker ha mostrato, attraverso sperimentazioni e con l’ausilio del lavoro di medici e immunologi, come la scrittura e quindi l’esternazione di un disagio apporti un immediato beneficio psicologico e anche fisico. Del resto anche Duccio Demetrio, fondatore dell’Università dell’Autobiografia ha dichiarato che non dovremmo più avere dubbi nel citare il potere terapeutico della scrittura. T’invito a leggere un articolo di approfondimento su che cosa significhi  e perché funzioni la scrittura come terapia. 

Esercizi utili: le premesse fondamentali 

Gli esercizi di scrittura terapeutica e quindi il misurarsi con questa pratica implicano alcune premesse o meglio alcuni passi fondamentali in modo che possa essere preparata al meglio.

  • Come primo passo è importante spostare il focus dall’interno all’esterno di sé. Dobbiamo dedicare attenzione – e volerlo davvero – alla nostra interiorità. Prima di dedicarti alla scrittura mettiti in contatto con te, senti il bisogno di prenderti del tempo prezioso a cui non vuoi più rinunciare. Vorrei fare un passo ulteriore e consigliarti di accogliere i tuoi pensieri senza giudicarti, anzi, sii comprensivo verso tutto il tuo vissuto, verso quello che sei in qualunque difficoltà ti possa trovare.
  • Per dedicarsi agli esercizi di scrittura terapeutica non dobbiamo per forza essere in un momento di disagio, di dolore. Si tratta di una pratica che possiamo sperimentare per stare meglio, per scoprire nuovi aspetti di noi stessi. 
  • Ti consiglio di non crearti delle aspettative. Nel senso che il beneficio è già in sé, in questo tempo che ti dedichi. Posso dirti che di certo la scrittura porta rivelazioni, aiuta a chiarire stati di confusione, spesso ci porta a nuove percezioni della nostra storia e anche a rivisitare le relazioni con occhi nuovi ma non è un baratto; non caricare questo momento di aspettative che potrebbero guastarti la pratica della scrittura.
  • Lu Ji nel suo testo L’arte della scrittura, uno dei primi trattati dedicati alla scrittura e risalente al XX secolo a.c. , dice che la scrittura è una forma di meditazione. Tieni presente questo aspetto: stai andando davvero in profondità quando scrivi.
  • Come sai, c’è un “io” che vive ogni giorno misurandosi con ciò che vede e ciò che sente, muovendosi nella quotidianità e nelle contingenze. Ma c’è un altro “io”, profondo, che come un fiume sotterraneo scorre dentro di noi. Io la chiamo la storia sotterranea: storia nella storia. Un flusso che ci scorre dentro, inconscio fino a che non lo raggiungiamo con la consapevolezza e cogliamo frammenti di verità che ci riguardano. Ma è questo io sotterraneo che scandisce le nostre scelte e le nostre azioni. La scrittura ci permette di comunicare, di arrivare a queste profondità.
  • Ascolta con sincerità tutto ciò che emergerà dalla tua scrittura e analizza ogni aspetto con coraggio.
  • Osservazione da lontano. La scrittura di sé è analisi ma è soprattutto uno strumento che ti permette di osservare da lontano quello che narriamo. Chi scrive è sempre narratore e quindi osservatore di ciò che racconta, la mente si deve mettere nella posizione di chi guarda e qui – come raccontava anche Pennebaker – si crea il primo distacco utile.
  • Sgravare: scrivere è una forma di sgravio, toglie peso. Di certo ci sfoghiamo quando scriviamo, riusciamo ad allentare la tensione, a sviluppare maggiore autocontrollo proprio perché scrivere ci rende più lucidi. 

Come fare gli esercizi di scrittura terapeutica

La scrittura terapeutica deve essere prima di tutto libera però possiamo dire che ci sono suggerimenti, tecniche e ispirazioni che senza dubbio ci possono aiutare e sostenere in questo percorso. 

Alcuni consigli pratici però posso darteli.

  • Carta e penna: suggerisco che l’approccio sia con la scrittura a mano. Poi, gli sviluppi dell’esercizio possono proseguire – in una seconda fase – anche su un file soprattutto se scrivi molto e hai necessità di ordinare la tua scrittura. Ti dirò di più: scegli una penna o una matita morbida che consenta una scrittura senza attrito e senza sforzo, una corrente fluida che scorra e che segua i tuoi pensieri e le tue parole. La scrittura a mano consente al cervello, attraverso la manualità e quindi il riconoscimento di un gesto, un richiamo immediato alla parte creativa deputata anche alla scrittura. Si tratta di una pratica antica che apporta numerosi benefici. Diciamo che vengono così stimolate le idee in modo più immediato che se ci mettessimo alla tastiera (che è gesto più recente nella storia dell’uomo).
  • Scegli un luogo tranquillo e se ti fa piacere metti una musica rilassante in sottofondo. C’è una cosa da dire, questi sono accorgimenti davvero utili e predisporli ci aiuta senza dubbio ma a volte è così impellente il bisogno di scrivere, di togliere peso dal pensiero e dal cuore che non si bada a nulla e solo si scrive inarrestabili.

scrittura terapeutica

Non dobbiamo avere più alcun dubbio sul potere terapeutico della scrittura. Scrivere di noi ci aiuta a scendere in profondità, ci pone di fronte a quello che siamo senza maschere. Certo, dobbiamo affidarci alla parola, lasciare che ci porti dove è necessario andare.

La scrittura di sé richiede autenticità e coraggio perché non è sempre facile veder emergere immagini, pensieri, verità che tenevamo ben nascoste o che ignoravamo. Preparati alle rivelazioni sapendo che ti renderanno migliore.

Esercizio dell’osservazione del pensiero 

Tra gli esercizi di scrittura terapeutica possiamo definirlo preparatorio e in ogni caso uno dei primi esercizi che consiglio di fare. 

  • Trova un momento e un posto tranquillo.
  • Come abbiamo detto se ti fa piacere ascolta dieci minuti di musica rilassante. 
  • Decidi se tenere la musica in sottofondo o meno. Chiudi gli occhi.
  • A questo punto poniti ad osservare i tuoi pensieri: guarda che cosa passa nel mentale.
  • Non forzare e non pilotare.
  • Lascia andare i pensieri come cavalli, lasciali correre liberi. Tu osserva.
  • Guarda se un pensiero s’impone sugli altri.
  • Resta in osservazione dieci minuti minimo.
  • Poi dedicati alla scrittura, annota tutto quello che hai visto.

L’osservazione del pensiero dovrebbe essere una pratica costante, un’abitudine da instaurare almeno una volta a settimana per non perdere il contatto con noi stessi.

Esercizio per comprendere ostacoli e fallimenti 

Tra gli esercizi di scrittura terapeutica utili ci sono senza dubbio quelli che riguardano l’analisi del nostro atteggiamento di fronte agli ostacoli, ai fallimenti e quindi anche alla nostre paure. L’aver fallito spesso rappresenta un ostacolo per la ripresa di relazioni o attività, a seconda del campo in cui abbiamo fatto l’esperienza traumatica.

Intanto, vorrei portare la tua attenzione su alcuni concetti.

L’ostacolo dovrebbe forse essere più visto come opportunità. Osservati di fronte ad un ostacolo o ad uno dei recenti fallimenti.

Procedi in questo modo

  1. Descrivi il fatto, ostacolo da affrontare o fallimento.
  2. Che cosa dici agli altri quando lo racconti (scrivi le parole che usi e come ti senti quando narri la tua esperienza).
  3. Che cosa senti. 
  4. Quali azioni puoi mettere in atto per superare l’ostacolo o la sensazioni di fallimento.
  5. Elenca di quali mezzi hai bisogno in questo tuo percorso di superamento dell’ostacolo e del timore.
  6. Ci sono persone che possono supportarti? Elencale e decidi come le coinvolgerai.

Questa scrittura è molto concreta, una vera scrittura strategica che ha il potere di farti riprendere a poco a poco fiducia nella tue possibilità e nella tua forza.

La scrittura del futuro

La scrittura del futuro dovrebbe essere una buona abitudine, una pratica utile non solo alla crescita personale ma alla costruzione dei nostri giorni. Sappiamo bene che non possiamo pilotare gli eventi a nostro piacimento ma abbiamo la capacità di predisporci nel modo migliore per affrontare quello che verrà, per stabilire degli obiettivi, migliorare le relazioni.

 

I sette principi di Julia McCutchen

La McCutchen nel suo libro “Conscious Writingha trattato la scrittura consapevole, la scrittura di coscienza che ci rivela a noi stessi ed è interessante ripercorrere i sette principi fondamentali che secondo l’autrice – ma devo dire che mi trovo del tutto d’accordo – ci permettono di entrare in contatto con la vera energia della scrittura, di questo atto che ci riconduce alla nostra profondità. 

  1. La presenza: “la presenza è una qualità dell’essere” significa esserci davvero in ogni cosa che facciamo e non intendere le azioni come un passaggi verso altro. L’autrice consiglia di dedicarsi alla meditazione per riportarsi in sintonia con ciò che ci circonda. La Mindfulness è uno strumento utile per coltivare la presenza.
  2. L’allineamento: concentrazione e rilassatezza ci portano ad una sensazione di sicurezza in cui la memoria migliora e anche la lucidità della mente, la capacità di andare in profondità. Julia McCutchen parla di consapevolezza energetica e di capacità di sentire la vita dentro le parole. 
  3. Autenticità: se siamo presenti e siamo allineati non possiamo non essere autentici. E la scrittura per donare i propri frutti richiede da parte nostra la predisposizione di un animo autentico. Se corpo, emozioni, mente e anima sono allineati non abbiamo bisogno di schermi o di sovrastrutture. Sgombrare la mente, creare un luogo in cui stare con assoluta calma ci aiuterà. 
  4. Equilibrio: vorremmo tutti raggiungerlo. Tra potere creativo, immaginazione e capacità di gestire la nostra realtà. Dobbiamo essere equilibrati anche nella valutazione di noi stessi; un eccesso di critica ci può portare anche all’incapacità di scrivere di noi stessi. La McCutchen consiglia di tracciare i punti di squilibrio per prenderne coscienza e poi lavorare  per correggerli. 
  5. Semplicità: quando impariamo ad entrare in contatto con noi stessi – grazie alla scrittura consapevole e terapeutica – tutto ci appare come dev’essere, semplice. Impariamo a portare l’attenzione sulle piccole cose che rendono grande la vita. La scrittura ci educa ad uno sguardo attento a cogliere ciò che è importante. 
  6. Intuito: il verbo intuire deriva dal latino “intueri” che significa “vedere dentro”. Significa affidarsi a quella parte di noi che va oltre l’apparenza e la razionalità e ci offre una comprensione e una visione della realtà diversa, immediata e spesso più vera. 
  7. Connessione: non siamo fatti per la solitudine ma per le relazioni, i contatti, l’unione. Il nostro sistema immunitario si rinforza se ci sentiamo parte di un gruppo, di una famiglia, di una società. Dell’umanità. La Natura ci aiuta a ritrovare la connessione. Scrivere in un giardino, di fronte al mare o in un ambiente naturale che amiamo è di certo un grande aiuto. 

Monologo interiore e flusso di coscienza

Quando si parla di scrittura terapeutica si tende a volte a fare riferimento alla pratica letteraria del flusso di coscienza cioè al riportare nel testo i pensieri del protagonista nel loro fluire.

Sì la conscious writing suggerisce una serie di esercizi che hanno a che vedere proprio con il flusso di coscienza cioè con il mettersi ad osservare e poi scrivere i propri pensieri. Non possiamo però identificare del tutto, viceversa, la scrittura di valore terapeutico con questa pratica. 

Possiamo dire che il flusso di coscienza sia una vera e propria tecnica narrativa: si seguono i pensieri che appaiono nella mente in modo libero, prima che vengano organizzati in vere e proprie espressioni logiche. Molti lo considerano un genere letterario autonomo ma non tutti sono d’accorso su questo punto.

Victor Egger che fu, pensate, docente di Marcel Proust a Parigi, alla Sorbone, è uno dei primi a parlarne anche se ne abbiamo un vero e proprio sviluppo dopo l’uscita degli scritti di Freud sulla psicanalisi. Due opere molto conosciute vengono fatte risalire a questo genere “La coscienza di Zeno” di Svevo e “L’Ulisse” di Joyce (i due furono amici e il loro sodalizio fu molto importante soprattutto per Svevo). 

Sono informazioni utili da conoscere. Il flusso di coscienza entra comunque in molti aspetti della scrittura consapevole e terapeutica. 

 

Scrivere il futuro

Ne ho parlato anche nel mio libro Vision tanto ritengo sia importante scrivere il futuro.

Si tratta di una scrittura non solo terapeutica ma di un esercizio di preparazione a quello che verrà. Portare l’attenzione sul futuro significa progettualità, visione e anche in questo caso produzione di buona energia, di azioni e convinzioni che se positive e ben radicate in  noi non avranno certo il potere di influire sugli accadimenti ma sul nostro modo di affrontarli e sulle nostre scelte sì.

Allora dedica del tempo a immaginare e scrivere di te nel futuro, di come ti vedi, dove vivi, come stai. Scrivi a quali passioni ti starai dedicando; narra la qualità delle tue relazioni. Stai immaginando: immagina il meglio. Progetta, pensa alle azioni che intraprenderai per realizzare il miglior futuro che ti spetta. 

Come intraprendere un percorso di scrittura terapeutica

Sono writer coach, da tempo sperimento la scrittura autobiografica e terapeutica, posso aiutarti e supportarti in un percorso di crescita personale attraverso la scrittura. Scopri sul mio sito le modalità.

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