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esercizi di scrittura creativa

Come scrivere i ringraziamenti? Hai terminato di scrivere un libro, manuale, saggio, romanzo o tesi di laurea e ti stai facendo proprio questa domanda? Ottimo, vuol dire che sei una persona riconoscente. Alcuni autori ci pensano già all’inizio del lavoro; altri, invece, si pongono la questione solo alla fine. Ecco, ho deciso di scrivere questo articolo perché sia di supporto a chi deve cimentarsi nella scrittura dei ringraziamenti. Trovo sia un gesto molto bello, rende prezioso il libro. Si tratta anche di un atto di ampia visione e di generosità perché significa sapere che anche l’impresa di scrivere un libro non dipende mai solo da noi.

 

Come scrivere i ringraziamenti? Alcuni suggerimenti utili 

Quando devi scrivere i ringraziamenti in un libro evita un freddo elenco. Lo so che ne vedi molti di tal genere, ma non è la scelta migliore. Ecco allora alcuni suggerimenti.

  • L’ideale sarebbe scrivere un minimo di introduzione esprimendo un pensiero sul concetto di collaborazione, sul fatto che comunque un libro richiede sempre l’apporto di altre persone.
  • È poi importante selezionare le persone più significative e ringraziarle individualmente, citandole una per una e specificare l’aiuto fornito da ciascuno e quanto sia stato prezioso per l’elaborazione del progetto. Includi i nomi, titoli accademici e orientamenti professionali di chi ha contribuito. In questo modo, mostrerai che stai riconoscendo il loro apporto in modo significativo.    
  • Si può anche iniziare con un ringraziamento generico a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del vostro lavoro e poi scendere in dettaglio. 
  • Inoltre, se desideri invitare i lettori a contattare qualcuno elencato tra i ringraziati, si può aggiungere un indirizzo email o un numero di telefono, non è una soluzione che mi piace molto ma in alcuni testi tecnici si usa. Secondo me i ringraziamenti dovrebbero essere proprio uno spazio di riconoscenza.

 

Scrivi ringraziamenti belli e colmi di gratitudine 

Ti hanno mai menzionato nei ringraziamenti di un libro, di una tesi di laurea, di una ricerca? Di sicuro è una bella sensazione, ci si sente apprezzati, ancora di più se succede in modo inaspettato, ecco perché la scrittura di una bella sezione di ringraziamenti fa sentire le persone speciali. E credo non ci sia una maniera più bella di questa per essere riconoscenti: fare sentire all’altro o all’altra la sua importanza per noi e per il nostro lavoro.

Se qualcuno ti ha fatto un dono o ha partecipato a un incontro con te, assicurati di menzionarlo per la particolare gentilezza. Anche se non puoi citare tutti quelli che hanno contribuito, assicurati di non dimenticare i membri della tua famiglia o gli amici che ti hanno appoggiato moralmente durante la stesura della tesi. Ci sono apporti che sono più morali e invisibili, ma non per questo meno importanti.

Infine, devono essere incluse le persone che hanno influenzato in positivo la tua scrittura e la tua opera, che ti hanno ispirato con le loro parole, azioni, scritti. 

 

L’ordine dei ringraziamenti 

In che ordine vanno citate le persone nei ringraziamenti? Dipende. Se vuoi partire ringraziando la famiglia e poi via via le altre persone, in ordine di titolo accademico o ruolo svolto nel darti supporto.

Nel mio libro Scrivere per guarire, per esempio, ho deciso di personalizzare molto i ringraziamenti citando le persone in ordine dell’importanza del contributo che hanno dato. Non dimenticarti di citare l’editore che ha reso possibile la pubblicazione del libro. 

Come sempre, chiudo con i ringraziamenti alla mia famiglia, non perché siano meno importanti, anzi, per loro riservo sempre parole speciali: “E poi un grazie denso d’amore e di riconoscenza alla mia famiglia tutta, presente e autentica. Più di tutti a mio marito Davide che ha affiancato anche questo lavoro con la consueta pazienza, amore e collaborazione, ai miei due figli Sebastiano e Anita che mi fanno crescere e cambiare ogni giorno.”

In questo libro ho voluto fare un ringraziamento anche a chi mi ha ispirato e a tutti gli autori, compresi quelli di qualche secolo fa: “Ringrazio tutti gli autori – presenti nella Bibliografia – per tutti i libri che hanno scritto e che mi sono serviti d’ispirazione o di consultazione”

E poi le persone che hanno donato la loro testimonianza, visto che nel libro raccolgo molte opinioni sugli effetti della scrittura terapeutica: “Grazie a tutte quelle persone che troverete citate nel testo che hanno donato la loro testimonianza e mi hanno permesso di citare la loro esperienza”

I ringraziamenti andrebbero chiusi sempre con una frase empatica e vera, io sento sempre di dovere infinita gratitudine alla scrittura “Grazie alla Scrittura che ci guida, ci solleva e allevia il nostro vivere. Scrivere è vivere”. 

In questo libro i ringraziamenti si trovano in apertura. Ma non è detto che debba sempre essere così.

 

Scrivere bene i ringraziamenti è un gesto di cura e di attenzione. Oltre che di gratitudine. Nel mio testo, Scrivere per guarire, ho cercato di non dimenticare nessuno. E, in particolare, di ringraziare con voce autentica.

editare un libro

Ringraziamenti ambientati 

Nel libro Vision. Narra te stesso, scrivi il tuo futuro invece i ringraziamenti sono stati collocati alla fine. Spesso questa è una decisione che prende l’editore sulla base della consuetudine.

In questo libro ho scelto di iniziare i ringraziamenti con una frase d’ambientazione: “Sono contenta di poter scrivere in questo momento la pagina dei ringraziamenti: è una giornata nitida, di aria e sole, mentre scrivo le porte sono aperte sul giardino. Il mio grazie va allo sguardo che mi permette di vedere fuori e dentro di me e di cogliere tutta la bellezza che abita attorno a noi e nella nostra profondità. Alla Vita che non s’arresta ma anzi, se le dai fiducia, ti porta in alto, facendoti volare. Alla mia Vision che mi appare ogni giorno sempre più chiara e potente”.

E dopo aver ringraziato tutti quelli che andavano ringraziati, compresa come sempre la mia famiglia (che, diciamolo, di pazienza ne ha avuta sempre tanta) chiudo così: “A voi lettori, l’augurio di essere visionari coraggiosi e di salpare sempre per nuove avventure”.

Penso che anche ringraziare chi ci leggerà sia un bel pensiero. L’importante è uscire dai cliché, scrivere formule che senti, che possano raggiungere le persone citate e far loro sentire che si tratta di vera gratitudine. 

Ringraziare è un atto di generosità, ma anche festeggiare con le persone che ci hanno sostenuto, che hanno collaborato alla nostra impresa è importante. La celebrazione è un modo per rendere onore al nostro vissuto, al nostro impegno.

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Come scrivere i ringraziamenti su una tesi di laurea 

Nel caso di una tesi di laurea, viene da chiedersi come e dove si scrivano i ringraziamenti a persone che hanno contribuito al processo di scrittura. Nonostante la sezione sia spesso considerata come una formalità, scriverla correttamente è importante. 

La prima cosa da notare è che i ringraziamenti devono essere posti all’inizio della tesi, prima del testo vero e proprio. In questa sezione si possono ringraziare le persone che ti hanno aiutato, come il relatore o i membri del comitato di revisione, ma anche coloro che non appartengono al mondo accademico, come amici o familiari.

A seconda dello stile scelto per la tesi di laurea, si può optare per un tono più o meno formale nell’espressione della gratitudine. Per scrivere un ringraziamento più formale, ti consiglio di iniziare con un saluto generico e continuare con un elogio specifico verso la persona in questione. Ad esempio: “Saluti a tutti coloro che hanno contribuito al mio lavoro. In particolare, desidero esprimere la mia gratitudine alla Dott.ssa Maria Rossi per avermi fornito preziosi suggerimenti sulla ricerca”.

Se si desidera usare un tono più informale, si può semplicemente iniziare con l’espressione della propria gratitudine e continuare con aggettivi qualificativi verso la persona in questione. Ad esempio: “Vorrei ringraziare di cuore la Dott.ssa Maria Rossi per essermi stata sempre vicina nel corso di questa avventura e per avermi fornito preziosi consigli e supporto in tutto il percorso di ricerca”.

In entrambi i casi è importante evitare le generalizzazioni ed essere sempre specifici riguardo al contributo apportato da ciascuna persona citata nella sezione dei ringraziamenti.

Va detto che i ringraziamenti non devono assolutamente essere limitati alla sezione introduttiva della tesi. Se si desidera, è possibile ringraziare nuovamente coloro che hanno contribuito al lavoro nell’ultima parte della tesi.

In conclusione, scrivere i ringraziamenti su una tesi di laurea è consigliabile, si può optare per un tono più formale o meno formale a seconda delle proprie preferenze, ma è importante essere sempre specifici riguardo al contributo fornito da ciascuna persona. Prendersi il tempo per scrivere un bel ringraziamento può fare la differenza ed esprimere un grande apprezzamento nei confronti di chi ha reso possibile il progetto finale.

Come ringraziare il relatore nella tesi?

Ti chiederai come ringraziare un relatore della tesi.

Ringraziare il proprio relatore per l’impegno e la dedizione dimostrati nella preparazione della tesi è un passo fondamentale per chiudere il proprio percorso di studi con gentilezza. Sebbene non esista un modo unico per ringraziare un relatore, esistono alcuni elementi chiave su cui porre l’accento.

In primo luogo, è importante ricordare di ringraziare, a parole, il relatore al termine della tesi. Ciò significa che dovrebbe essere fatto alla fine del discorso o presentazione, in modo da mostrare riconoscimento e rispetto nei confronti del tempo e dello sforzo investiti dal relatore nella preparazione della tesi. In secondo luogo, è importante sottolineare e lodare l’apporto del relatore a livello personale. Per fare ciò, è necessario formulare commenti specifici su come il relatore abbia contribuito alla realizzazione della tesi, segnalando aspetti positivi come la competenza dimostrata, le intuizioni fornite o le spinte motivate che hanno portato al completamento della tesi.

Si tratta di un bel gesto, inoltre, mostrare riconoscimento e gratitudine anche nei confronti degli altri membri del comitato di lettura o di qualsiasi altra persona abbia contribuito alla preparazione della tesi. Anche in questo caso, sarebbe opportuno sottolineare gli aspetti specifici che hanno contribuito al successivo completamento della tesi.

Inoltre è possibile citare anche enti o istituzioni che hanno sponsorizzato la tua ricerca finanziariamente o altri contributori come bibliotecari, colleghi e dipendenti. Se desideri rendere omaggio a un membro della famiglia scomparso che sarebbe tanto felice del tuo traguardo raggiunto, è questo il momento. 

Conseguire un titolo accademico richiede molta dedizione e impegno; scrivere i ringraziamenti della tua tesi è dunque un modo intenso ed emozionante per riconoscere tutti coloro che ti hanno appoggiato lungo il percorso. 

Come scrivere una dedica? 

Puoi pensare di aggiungere anche una dedica, valuta sempre a chi è diretta.

La dedica, in un libro o in una tesi di laurea, può rivolgersi ai tuoi genitori, al tuo supervisore, a un amico oppure anche a te stesso come segno di incoraggiamento. 

Puoi iniziare scrivendo qualcosa come: “A mio padre e mia madre, per avermi sostenuto con amore e coraggio durante tutto il mio viaggio verso questo traguardo”. Oppure puoi scrivere qualcosa come: “Al mio supervisore, per avermi guidato con competenza e pazienza durante il processo di scrittura della tesi”.

Una volta decise le parole, sarà importante trovare il tono giusto per la tua dedica. Se vuoi essere un po’ più originale, puoi scegliere una citazione o un proverbio che descrive bene il tuo sentire nei confronti delle persone che hai voluto ringraziare. Per esempio, potresti scrivere: “Alla mia famiglia, che mi ha sempre dato fiducia nella realizzazione dei miei sogni: ‘Chi non rischia non vince’ – Anonimo”. Puoi inserire tutte le citazioni che senti tue, che ti hanno accompagnato, che per te sono dei mantra.

Se vuoi che la dedica abbia un tocco più personale puoi aggiungere qualche dettaglio riguardante le persone citate come hobby, interessi o qualcos’altro di significativo. Per esempio: “A mia madre, per avermi spronato con dolcezza a perseverare e raggiungere l’obiettivo: grazie per tutti i pomeriggi passati insieme ad ascoltare musica classica”. Ricordati di aggiungere un saluto finale prima di chiudere la dedica come “Con affetto”. Un tocco in più sarà quello di firmare la dedica con il tuo nome.

Trova le parole giuste e scegli un tono adeguato, sincero. Così facendo, avrai creato un piccolo ricordo a cui potrai sempre guardare con orgoglio e rileggere nel corso degli anni.

 

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