
Rapporto tra genitori e figli: bello e difficile
Se c’è un rapporto meraviglioso è il rapporto tra genitori e figli: attraverso i nostri figli ci mettiamo in discussione, cresciamo, cambiamo. Li amiamo più di noi stessi e faremmo qualsiasi cosa per vederli felici e appagati.
Ma chi è genitore sa anche quanto questo legame possa diventare conflittuale e difficile. A volte le tempeste si attraversano solo nella fase dell’adolescenza; tante altre volte, continuano negli anni e sembra di non potersi comprendere mai.
Quanta letteratura è stata scritta e quanti trattati di psicologia hanno affrontato la tematica. Ci sono terapeuti specializzati proprio nelle relazioni che intercorrono all’interno della famiglia e che riguardano i genitori e i loro figli.
Spesso il conflitto scoppia molto forte, volano parole grosse oppure scendono silenzi inscalfibili.
Rapporto tra genitori e figli nell’adolescenza
Il momento più complicato è quello dell’adolescenza, credo non ci siano dubbi in merito.
In questa fase si ha l’impressione di non essere compresi, di non riuscire a comunicare e, nello stesso tempo, i nostri figli lamentano spesso di non essere capiti, manifestando anche disapprovazione nei nostri confronti.
Se la situazione diventa complicata, psicologi e psicoterapeuti possono darci una mano.
Ma c’è un’altra cosa che potete fare: scrivere. Ci avete pensato? Avete provato qualche volta ad affidare a carta e penna il vostro disagio e i vostri pensieri? Non solo. Possiamo fare in modo che una lettera custodisca le parole che vorremmo dire ma che forse, se pronunciate, non sarebbero ascoltate in quel momento. Il tempo però potrebbe renderle davvero preziose.
Scrivere è utile anche per riordinare i pensieri prima di agire – e reagire – magari in malo modo quando essere più concilianti e comprensivi potrebbe essere più utile. La lettera a se stessi è una pratica che ci fa sempre bene. Ti segnalo un articolo “Lettera a se stessi: una vera scrittura di benessere”.
Scrivere a se stessi e ai figli
La scrittura ha, come abbiamo detto, più di una funzione: possiamo utilizzarla per parlare con noi stessi oppure con i figli. Nel caso dei figli può essere:
- una scrittura che i figli non leggeranno mai: serve a noi per chiarire emozioni e idee, per capire come sia meglio comportarsi, per sgravarsi della pesantezza che avvertiamo;
- una scrittura che consegneremo a nostri figli, magari dopo qualche giorno, quando la situazione sarà più tranquilla;
- una scrittura che lasceremo ai nostri figli e che forse leggeranno quando saranno adulti. Una sorta di “testamento” dei pensieri e delle emozioni che abbiamo provato con loro.
Il diario dei figli
Molti genitori tengono il diario dei figli. Io stessa scrivo questo diario dal momento in cui entrambi i miei figli, Sebastiano e Anita, furono concepiti. Nel tempo, è diminuita la frequenza della scrittura; quando erano piccoli scrivevo quasi tutti i giorni, raccontando i loro progressi, le mie preoccupazione, i piccoli conflitti che potevano sorgere tra noi. Appuntavo l’orario e la quantità della pappa, i loro giochi preferiti. Inoltre, scrivevo le prime parole e i primi ragionamenti. Oggi mi rendo conto di avere collezionato delle pagine bellissime che ogni tanto rileggiamo insieme.
Ora sono grandi, ma io continuo ad appuntare pensieri su di loro, sulle conquiste, sui momenti difficili. In queste pagine scrivo spesso del mio amore per loro perché vorrei che questi scritti li accompagnassero un giorno nella vita adulta.
Se non l’avete ancora fatto ma vi piacerebbe non è mai troppo tardi. Non solo vi permetterà di riflettere su quello che state vivendo ma, ve lo assicuro, di migliorare il rapporto e di rendervi conto quanto sia un’esperienza preziosa.
Per i figli sarà un dono bellissimo.
A quale età scrivere ai figli
Nel rapporto tra genitori e figli si può sempre scrivere ed esternare quello che sentiamo.
In genere, il momento in cui è più frequente la scrittura dedicata ai figli o la scrittura di comprensione del rapporto è quello, come abbiamo detto, dell’adolescenza.
Se vogliamo scrivere ai nostri figli per spiegare loro certe nostre scelte o far capire perché possano sorgere conflitti e come si possa tentare di risolverli, allora, scriviamo quando loro hanno un’età utile per comprendere (non dico accettare) quello che diciamo.
Alcuni genitori non scrivono ai figli pensando che sia superfluo e che tanto non cambierebbe le cose. In realtà, i ragazzi comprendono subito un aspetto di questa scrittura: il fatto che stiamo dedicando attenzione proprio a loro.
La scrittura è un dono di tempo e di pensiero.
Inoltre, la parola scritta sedimenta, germoglia e, anche se in un primo tempo non verrà colta, lascerà un segno. E questo segno stimolerà una riflessione.
Un senso di incomprensibilità
Quello che proviamo spesso è il senso di non riuscire a comunicare con i nostri figli. Succede anche di pentirsi di aver reagito in un certo modo, magari dettato dal nervosismo e dalla stanchezza. Allora scriviamo prima di tutto per comprendere la nostra reazione: da dove viene? Analizziamo noi stessi e poi spieghiamolo ai figli. Descriviamo le loro reazioni, cercando di vedere sia le ragioni sia gli eccessi.
Scrivere ha la funzione di chiarire i pensieri e di individuare le emozioni che muovono un certo tipo di reazioni.
Lettere ai figli in caso di separazione
Conosco persone che, in seguito a una separazione, si sono trovati nella situazione di non poter vedere i figli. Alcune di loro hanno scritto addirittura libri dedicati proprio ai figli che non hanno potuto incontrare. Credo che, comunque siano andate le cose, scrivere un libro in cui racchiudere ricordi, pensieri e speranze sia un grande dono. E se non è un libro che siano delle lettere, pensieri, biglietti. Non importa se nell’immediato non possiamo farglieli avere ma scrivere costituirà un modo per rimanere presenti. E forse un giorno i nostri scritti saranno importanti per comprendere un rapporto, una verità.
Lettere ai figli famose
Ci sono molti personaggi famosi – scrittori, pensatori, filosofi – che hanno sentito il bisogno di scrivere ai propri figli. Molte di queste scritture non sono mai state pubblicate, altre invece sì.
Lettere ai figli di Antonio Gramsci
Lettere ai figli di Antonio Gramsci: Gramsci passò nelle carceri fasciste gli anni tra il 1926 e il 1934. In quel periodo scriveva ai due figli, Delio e Giuliano, che non conobbe mai. Ma stupisce questa tenerezza di padre che scrive e spedisce fiabe ai suoi ragazzi. Lui che aveva conosciuto ben altro che fiabe nella vita, cerca di donare in questo modo attenzione e amore, ricordando la propria infanzia. Le lettere rappresentano anche un modo per essere presente, per stabilire un contatto e lasciare un ricordo.
Lettere al figlio di Lord Chesterfield
L’opera “Lettere ai figlio” di Lord Chesterfield raccoglie le lettere che per oltre un trentennio il Lord scrisse al figlio Philip, fin da quando aveva cinque anni. L’opera uscì un anno dopo la morte dell’autore, nel 1774. Questa corrispondenza epistolare si presenta come una sorte di catalogo di ammonimenti che riguardano i locali, le donne, il gioco, fino a istruzioni per l’acquisto di opere d’arte. Questi testi suscitarono anche molto scalpore tra i benpensanti visto che si tratta anche di una vera e propria educazione alla vita di mondo. Da notare che si tratta di ben quattrocentotrenta lettere.
Lettere ai figli di Sigmund Freud
Intanto rimaniamo uniti è il bellissimo titolo di quest’opera che Freud dedicò ai figli.
In questo libro sono state raccolte molte tra le lettere inedite che Freud scrisse a cinque dei suoi sei figli (tranne Anna, l’unica che seguì la carriera del padre). Emerge un genitore che – in un’epoca alla vigilia della seconda guerra mondiale – partecipa alle vicende di figli e nipoti con umorismo e a volte con rassegnazione.
E voi che cosa state scrivendo per i vostri figli? Che testimonianza – oltre quella preziosa del vivere quotidiano – state pensando di donare?
Il consiglio è comunque quello di provare a sperimentare questo tipo di scrittura. Se pensi di aver bisogno di una guida per questa o altre scritture a cui intendi dedicarti, consulta la mia pagina dedicata all’attività di writer coach, scoprirai come posso supportarti.
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