La correzione testi credimi è una fase importante per quello che hai scritto. Sia che si tratti di un libro, un articolo o un post. Quando si arriva alla conclusione del proprio lavoro di scrittura, la domanda è semplice: come si deve correggere un libro, quali i passaggi da fare?
C’è qualcosa che l’autore possa fare da solo o è necessario passare da un professionista, un editor?
Affidarsi ad un editor è una buona scelta quando vogliamo andare diretti ad un mercato editoriale, quando puntiamo ad un editore. A volte il fatto di correggere un libro è un’incombenza che si assume l’editore stesso.
L’autore deve comunque avere un minimo di dimestichezza con la correzione del proprio testo. I primi interventi, correzioni e ripuliture migliorative può di certo farle lo scrittore. Anzi, penso che sia utile e fondamentale che chi ha scritto si cimenti con i primi interventi di editing e revisione.
Inoltre correggere un libro è opera di apprendimento non indifferente.
Vediamo però come si debbano muovere gli autori e quali siano i passaggi fondamentali.
Quando iniziamo a correggere un libro ci muoviamo su 3 livelli principali.

I primi interventi sul testo, correzioni e ripuliture migliorative può di certo farli lo stesso autore, anzi, è un bene che sia lui a farli.
1. Livello oggettivo: correggere un libro partendo dalla base
In questo caso parliamo della correzione ortografica e grammaticale e della sintassi.
Va fatta una rilettura e una correzione di tutti gli errori, i refusi, come vengono chiamati nel gergo editoriale.
Parole sbagliate, accenti, apostrofi; viene corretta e resa più efficace la punteggiatura.
Si correggono gli errori grammaticali, verificando che siano giuste le preposizioni usate, ii tempi dei verbi e la sintassi, cioè la costruzione delle frasi.
Nella mia attività di editor devo dire che quando insieme agli autori ci dedichiamo a questo tipo di intervento, gli scrittori sono molto motivati, s’impegnano al massimo pur di vedere un testo corretto.
2. Livello strutturale: correggere un libro analizzando la struttura
A questo livello si entra nella vera e propria struttura del testo.
Si verifica che lo sviluppo narrativo regga e che non ci siano cadute di stile.
Che la narrazione sia verosimile e non presenti incongruenze o contraddizioni. Dedicherò attenzione al coinvolgimento del lettore. Devo essere credibile, verosimile.
L’attenzione va focalizzata anche sul personaggio che sia coerente con se stesso e con la sua trasformazione.
L’ambientazione deve essere valutata nella sua verità storica; anche se si trattasse di un fantasy la ricostruzione, l’ideazione ambientale deve essere molto attenta e scrupolosa, queste ambientazioni devono avere una loro credibilità. L’immaginario ha le sue regole che sono sempre quelle della congruenza e della verosimiglianza.
Da non dimenticare l’analisi del linguaggio sia del narratore che dei personaggi nel dialogo. Il linguaggio scelto ha il compito di esprimere al meglio la storia che stiamo raccontando. I personaggi emergono nella loro verità più di tutto dal parlato.

Bisogna essere nella storia, cogliere le sfumature, le atmosfera e il senso profondo che esprime.
3. Livello empatico: correggere un libro con sensibilità
Questa è la fase più delicata, quella empatica.
Bisogna essere nella storia, cogliere le sfumature, le atmosfera e il senso profondo di ciò che narriamo e non intendo il messaggio o la morale di cui l’autore non dovrebbe preoccuparsi.
In questa fase si testa se la narrazione esprima un sentire che possa andare oltre lo scrittore e arrivare al lettore.
Qui l’autore si domanda se la storia abbia espresso quello che aveva dentro, se senta di poterla affidare ai lettori che di certo vedranno oltre il narrato.
Correggere un libro è una vera e propria formazione per l’autore e questo lo renderà ancora più competente e sensibile.
Quando, come editor e writer coach, mi accosto ad una persona che ha scritto una storia il primo passo è quello di comprendere quanto abbia investito in termini di passione e di aspettativa nella propria opera. Il risultato per me deve essere una gratificazione di chi ha scritto, una lettura che possa restituire la vera e viva voce dell’autore.
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Buona sera, dopo circa due anni, finalmente ho finito di scrivere il mio romanzo “Oltre il domani…”. Un impegno costante, una passione coinvolgente e oltre trecento pagine con una storia originale. Ho fatto pure una bella copertina attinente al tema. Ora però mi sto accorgendo che ci vorranno altri anni per trovare un vero professionista, un editor per il mio romanzo. Sono amareggiato e deluso. In questo giungla di pseudi professionisti improvvisati, costretti a casa dal Corona virus, non sapendo cos’altro fare si improvvisano editor. Per non parlare dei prezzi!! Cosa fare, a quale santo rivolgersi, se ce n’è rimasto uno autentico!?
Per quanto mi riguarda svolgo questo lavoro da quasi 30 anni con competenza, serietà e impegno. Certo, ci sono tanti improvvisati. Il prezzo deve rendere il valore del lavoro.
Buonasera Alessandra, innanzitutto vorrei ringraziarla per il suo post, lo trovo molto utile. Vorrei farle, se possibile, una domanda. Per fare l’editing di un romanzo, bisognerebbe fare tre diverse letture per tutte e tre i tipi di livelli (oggettivo, strutturale ed empatico), oppure una lettura sola va bene per agire su tutti e tre i livelli? La ringrazio molto in anticipo. Un saluto