
Scrivere libri per l’infanzia e i ragazzi non è facile
Scrivere un libro per ragazzi? Non è certo impresa semplice.
Se c’è un settore dell’editoria che, nonostante le difficoltà e la crisi degli ultimi anni, ha resistito e si pone come motore trainante della produzione libraria, questo è il settore della letteratura per l’infanzia e i ragazzi.
Non solo, ma i racconti e le storie per bambini e giovani lettori hanno anche subito un’evoluzione incredibile a partire grosso modo dagli anni ’80 del secolo scorso.
Ho potuto constatarlo di persona durante la mia decennale esperienza di editrice e fondatrice di Astragalo edizioni, che nacque proprio con un’attenzione particolare per i libri dedicati a questo tipo di target.
Nel corso del tempo ho avuto modo di incontrare tanti scrittori, alcuni motivati e capaci, altri mossi piuttosto dall’idea che scrivere per giovani e giovanissimi fosse più facile, meno impegnativo e, convinti che il pubblico di riferimento, data l’età, fosse più accondiscendente.
I reiterati rifiuti e le difficoltà che questi ultimi incontravano nell’approdare alla pubblicazione bastavano da soli a convincerli presto del contrario.
Scrivere per bambini e ragazzi non è per niente semplice e la letteratura per l’infanzia non è affatto meno nobile di quella dedicata agli adulti.
Scrivere per bambini: le giuste strade da percorrere
La scrittura per i più piccoli è un mondo a parte che richiede anche competenze e studi di approfondimento particolari. Conoscere per esempio l’evoluzione del genere della fiaba è molto utile. Questo soprattutto perché in genere si crede che la scrittura per bambini non abbia regole rigide, vero, ma la struttura è molto importante e studiare la fiaba non potrà che fornirvi molti più elementi utili.
Ti consiglio di leggere il mio articolo “Scrivere per bambini: le giuste strade da percorrere” ; in questo articolo ho voluto inserire molti consigli di lettura e anche alcuni suggerimenti su come trovare l’editore adatto al nostro testo. Non solo: troverai un vero e proprio elenco ragionato e specifico su alcuni tra i più conosciuti e affidabili editori nel mondo della letteratura per bambini e ragazzi.
Cosa devi sapere (e avere) se vuoi scrivere un libro per ragazzi
Se dunque stai pensando di scrivere un libro per ragazzi – o per bambini – sappi che stai scegliendo di rivolgerti ad un pubblico molto particolare che dovrai studiare e conoscere a fondo.
Tutti siamo stati bambini e tutti abbiamo avuto tra le mani libri e racconti per l’infanzia, ma indipendentemente da quale sia stata l’esperienza di ciascuno, non è su quella che dovrai basarti per ideare storie adatte ai giovani di oggi. Nel frattempo, infatti, i gusti, le abitudini, il linguaggio e persino la vita sono molto cambiati e i bambini moderni hanno un immaginario diverso da quello che è appartenuto ai loro genitori.
Le basi necessarie
Quali sono le basi utili e necessarie se vuoi scrivere un libro per ragazzi?
Ne ho parlato anche durante la videointervista a Paola Gaiani, autrice per bambini e ragazzi, in cui le ho domandato proprio quali fossero secondo lei le basi necessarie per scrivere per loro.
Paola ha risposto che senz’altro occorre formarsi attraverso corsi, letture e approfondimenti per affinare le basi tecniche della scrittura in senso lato e di quella per bambini in particolare, ma che quando i lettori sono giovani o giovanissimi occorre anche essere molto motivati.
Lei ha parlato addirittura di vocazione alla scrittura per bambini e della necessità di avere un’attitudine specifica nei confronti del mondo dell’infanzia, di sentirlo vicino emotivamente e soprattutto di frequentarlo. E ha aggiunto anche che occorre ascoltare come parlano i bambini e i ragazzi, osservare come si muovono, su che cosa s’interrogano, che cosa cercano, perché quello che si scrive deve intercettare i loro gusti e curiosità.
Partire dai classici della letteratura per l’infanzia e andare oltre
Certo è fondamentale conoscere anche le opere letterarie pregresse, pietre miliari della letteratura per bambini, perché è da lì che è derivata quella attuale.
Non si possono ignorare, per esempio, la produzione di Gianni Rodari e la sua Grammatica della fantasia; tutti i libri di Roald Dahl tra cui, per citarne solo alcuni, La fabbrica di cioccolato, Il GGG, o Le streghe; la Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren, o Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
Libri che sono ormai diventati classici della letteratura per l’infanzia.
Ma non si può nemmeno fermarsi a questi: i libri per bambini e ragazzi si sono trasformati nel corso del tempo, sono cambiati i contenuti, i formati, le vesti grafiche, il linguaggio.
La conoscenza delle novità editoriali nazionali e straniere è fondamentale per chi intende cimentarsi in questo ambito.
Individua il tuo lettore e cura il linguaggio
Quando si parla di scrittura per l’infanzia si sta facendo riferimento in realtà ad un mondo molto articolato ed eterogeneo. Bambini o bambine di 4-5 anni sono molto diversi da quelli di 8 o 9, eppure sono pochi gli anni che li separano, ma in quella manciata di tempo, a quell’età, si verifica una trasformazione profonda in termini di autonomia, competenze e proprietà linguistiche. E se ai primi vengono proposti soprattutto albi illustrati e storie con una trama ancora poco articolata, ai secondi si comincia a offrire letture più strutturate, magari anche di genere (per esempio fantasy, d’investigazione, mistero o avventura) dove le illustrazioni, se ancora ci sono, risultano meno determinanti ai fini della comprensione della vicenda.
Scrivere per bambini e ragazzi, allora, significa anche tenere conto della fase evolutiva raggiunta dai lettori cui si intende rivolgersi e inventare storie che per contenuti e forma si adattino bene alle loro esigenze.
Soprattutto il linguaggio deve essere curato, perché bambini e ragazzi non parlano come gli adulti. Capita spesso di incappare in storie che non funzionano proprio da questo punto di vista.
Rispondendo alla mia domanda su come occorra ragionare sul linguaggio quando si scrive per l’infanzia, Paola Gaiani ha parlato di quanto lei stessa abbia dovuto agire sul proprio prima di raggiungere quella semplicità e chiarezza necessarie per arrivare al suo pubblico. L’ha definito un lavoro di cesello, una vera e propria destrutturazione e ricostruzione delle frasi all’insegna dell’efficacia espositiva.
Il che non significa impoverire il linguaggio o, peggio, svilirlo: c’è una bella differenza tra scrivere per bambini e scrivere come bambini.
Attraverso un linguaggio semplice possono passare anche i contenuti più importanti.
Costruisci bene i personaggi
Naturalmente anche i personaggi, se pensi di scrivere un libro per ragazzi, vanno curati e costruiti con attenzione: ai protagonisti delle storie i bambini si affezionano, in essi si identificano, amano tornare ad incontrarli attraverso la lettura di serie e saghe che li vedono coinvolti, sono il miglior veicolo delle emozioni che le vicende devono suscitare.
Il personaggio deve incarnare un carattere, una personalità riconoscibile che arrivi dritta ai lettori, senza però cadere nello stereotipo.
E anche qui l’età specifica dei lettori di riferimento va individuata bene, perché il tipo di immedesimazione del giovane lettore nei personaggi dei libri che legge cambia a seconda se stiamo parlando di un bambino della scuola primaria piuttosto che delle medie.
Insomma, alla fine la cura e la preparazione necessarie per dare vita ad un testo per bambini e ragazzi non sono diverse da quelle che occorrono per scrivere in generale, anche per gli adulti.
Occorre saper padroneggiare bene le tecniche narrative, condurre un lavoro attento sulla forma, dare vita a storie originali e a personaggi vivi e in più riconnettersi con la parte bambina che ancora dimora in noi, voce autentica di quell’immaginario fantastico a cui è sempre bello fare ritorno, ogni tanto.
Hai scritto un libro per ragazzi o per bambini?
Se hai scritto un libro di questo genere ti ricordo che la mia esperienza editoriale è nata proprio con la letteratura per l’infanzia e l’editing di questi testi è una delle mie specializzazioni e della mia redazione. Se vuoi una valutazione, una revisione o hai bisogno di aiuto per strutturare l’opera oppure ti serve una consulenza in materia contattami. Ti suggerisco di visitare la mia pagina dedicata all’editing.
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