
Le case editrici per scrittori esordienti esistono davvero? In che cosa si differenziano dalle altre? Ed è lecito, all’interno del mondo editoriale, porre questa differenziazione?
Case editrici per esordienti: fare attenzione
Primo comandamento che l’esordiente deve imparare – a memoria – quando inizia a cercare una casa editrice: fare attenzione. Ho scritto addirittura un Vademecum per scrittori esordienti, lo trovate nell’articolo dedicato alle caratteristiche che dovrebbe possedere gli esordienti.
Gli scrittori esordienti corrono un unico grande rischio, quello di farsi prendere dalla smania di pubblicare e accettare condizioni discutibili quando non truffaldine. Certo, è giusto avere questa aspirazione, scriviamo perché le nostre storie raggiungano il pubblico, abbiano vita propria. Persino nella scrittura più intimista, a volte anche in modo inconsapevole, ci si rivolge ad un lettore. L’atto stesso dello scrivere è un modo di uscire da se stessi, di comunicare con l’esterno.
Negli anni ne ho viste e sentite davvero tante. Dai contratti scritti con inchiostro simpatico, agli editori fantasma, ai truffatori che hanno spillato denaro agli autori senza rispettare i patti. Da parte loro, gli scrittori, hanno in genere poca conoscenza del mercato editoriale, il focus è sul libro esposto in vetrina, sugli incontri con i lettori, su tante fatiche premiate. Ecco, guardatevi da tutto questo e mantenetevi lucidi.

Non fatevi prendere dalla fretta, dalla frenesia di essere pubblicati. Il focus non deve essere solo sull’avere un libro in vetrina ma sul rispetto del ruolo di scrittori e sulla difesa del proprio prezioso lavoro.
Quando si scrive un libro è ovvio, normale e naturale pensare a pubblicarlo. Sì, certo. Ma ci sono tanti fattori da analizzare con calma. Data per appurata la qualità del testo bisogna valutare a quali editori ci si stia rivolgendo. Ci sono indubbiamente delle caratteristiche che denotano una casa editrice seria, onesta.
Prima o poi bisogna tentare ma molti autori che hanno pubblicato in tutta fretta si sono poi pentiti di questa decisione. Ci vuole del tempo per migliorare lo stile, imparare a dare alle storie una buona struttura, creare personaggi efficaci, esprimersi con un linguaggio adatto a ciò che narriamo. Per approfondire questo argomento consiglio di vedere questo video “Pubblicare ad ogni costo? Perché?” sul mio canale youtube.
Una buona casa editrice: verificate queste caratteristiche
Gli scrittori esordienti lavorano molto sulla loro opera, sono motivati, vogliono fare bene.
In genere – ne ho incontrati molti così – scrivono davvero per passione e per il pubblico, sono preparati e determinati. Quindi è normale che pensino di pubblicare. Sì, ma con quale editore?
L’editoria in Italia ha attraversato momenti di profonda crisi (da cui non è ancora uscita); nel nostro Paese, non è facile per un editore produrre libri e poi immetterli in un circuito – quello della distribuzione – che andrebbe rivisto sotto numerosi aspetti, ristrutturato. Ci sono poi i finti editori che hanno fatto un business sul desiderio degli esordienti di essere pubblicati.
Ma vediamo quali aspetti dovreste verificare dell’editore a cui pensate di rivolgervi o vi siate già rivolti.
- L’editore in questione dovrebbe, come prima cosa, configurarsi come editore a tutti gli effetti con un ISBN (International Serial Book Number) che lo identifichi. Avete presente quel numero che trovate vicino al codice a basse e al prezzo di copertina? Ecco, quello deve contenere un codice che rimanda all’editore che è quindi identificato: tutti i suoi ISBN hanno lo stesso codice. Dovrebbe essere anche associato AIE, Associazione Italiana Editori e questo si verifica sul sito dell’AIE che pubblica l’elenco degli associati. L’AIE ha uno Statuto che richiede, come requisiti necessari per l’iscrizione, la continuità e la serietà dell’attività editoriale.
- La presenza di un catalogo è altro elemento imprescindibile: la casa editrice può essere giovane e quindi non aver ancora inserito in catalogo un gran numero di titoli ma tenete come parametro il fatto che almeno 4-5 titoli l’anno dovrebbe pubblicarli. Il catalogo dovrebbe essere suddiviso in aree tematiche o collane a meno che sia un editore a forte vocazione monotematica e allora potrebbero non essere necessarie le suddivisioni.
- Un progetto culturale. Le case editrici hanno una mission importante: propagare cultura. Aspetto da valutare perché non può mancare un vero e proprio progetto culturale. Nel sito dovreste trovare enunciato lo scopo che la casa editrice si propone, una sorta di manifesto in cui dichiara la propria natura culturale.
- Non a pagamento. La casa editrice è un’impresa a tutti gli effetti e come tale deve potersi sostenere con i propri mezzi. Voi non siete dei clienti, siete professionisti che “vendono” e non “comprano” la propria opera. Come ho più volte detto, ci può essere senza dubbio l’interesse da parte dell’autore ad acquistare copie del proprio libro ma non deve essere previsto come clausola obbligatoria contrattuale o divenire la condizione “sine qua non” del contratto. Si configurerebbe una vendita a tutti gli effetti e non un contratto editoriale. Ma è anche questione di amor proprio e di difesa di un lavoro prezioso e creativo come quello dello scrittore.
- Il contratto editoriale. L’editore deve sottoporvi un contratto editoriale vero. Alla fine di questo articolo potrete scaricare la risorsa gratuita che contiene il modello di un contratto editoriale previsto dalla normativa. Ricordate che nel contratto editoriale deve essere previsto e regolato il pagamento dei diritti.
- La partecipazione attiva e la presenza della casa editrice ad eventi, fiere, festival di settore è indispensabile per far circolare il libro. Non solo, denota anche in questo caso un’attività viva sul territorio e la volontà di diffondere la propria produzione letteraria. Gli scrittori oggi devono contribuire in modo attivo nella diffusione dell’opera ma gli strumenti sono davvero tanti e non sarà certo impossibile.
Case editrici a pagamento: perché non sceglierle
Abbiamo visto, tra le caratteristiche di una buona casa editrice, quella di non essere a pagamento. Credetemi, gli scrittori mi sottopongono dei contratti improponibili, eppure li hanno firmati. Contratti cui si prevede addirittura che acquistino copie della loro stessa opera senza sconto o con sconti irrisori; ho visto anche apporre una maggiorazione al prezzo destinato all’autore con la giustificazione “come contributo a sostegno dell’attività della casa editrice”. A parte che in questo caso non esiste nessuna vera casa editrice ma la questione è surreale. Ripeto:l le case editrici sono imprese a tutti gli effetti, devono sì produrre reddito ma sostenersi con i propri introiti.
Purtroppo si è creato, negli anni un vero e proprio business dell’editoria a pagamento che ha fatto leva sull’inesperienza degli autori, sul desiderio di essere pubblicati ad ogni costo, su una normativa di vecchio stampo che non tutela gli scrittori e gli artisti in generale.
Case editrici non a pagamento: come trovarle?
Dove e come trovare le case editrici non a pagamento, affidabili, che credano negli esordienti e sappiano valutare la qualità di un testo? Qualsiasi elenco non potrà rispondere del tutto a questa domanda. Ma ecco alcune ricerche che potete fare.
- Affidarsi ad un editor o ad un vero agente letterario è un modo per arrivare a case editrici affidabili.
- L’elenco dell’AIE come abbiamo detto è consultabile e si presume che gli editori iscritti corrispondano alle caratteristiche richieste dall’Associazione.
- Frequentare librerie reali e virtuali e vedere, nell’ambito del genere di cui si scrive, che cosa sia stato pubblicato e da chi.
- Partecipare ad eventi letterari ed editoriali per incontrare gli editori.
- Confrontarsi con altri autori che hanno già pubblicato entrando in gruppi e forum. Ti segnalo a questo proposito il mio gruppo fb Writing Way Lab.
- Una delle strade utili per accostare questi editori è per esempio quella di partecipare a (seri) concorsi letterari e magari di vincerli, è un modo per destare interesse. Molti concorsi prevedono come premio la pubblicazione. Negli ultimi tempi sempre più autori hanno partecipato al torneo letterario Io Scrittore organizzato dal gruppo editoriale Mauri Spagnol.
- Un’altra via è quella di una presenza social efficace e determinata. In che senso? Gli scrittori dovrebbero costruirsi una comunicazione efficace, un blog attraverso cui raccontare di sé, della propria opera e costruirsi quindi un pubblico, spesso ancora prima di aver pubblicato. Sapete che cosa è accaduto in molti di questi casi? L’editore stesso ha contattato gli esordienti e parlo di grandi nomi dell’editoria attratti sia dalla tematica, dalla qualità della scrittura e della comunicazione ma anche da una numerosa e attiva presenza di follower. Oggi sempre più editori cercano gli autori sui social, osservando come si presentano, come sanno promuovere la loro opera, creare legami con il pubblico dei lettori. Ci sono piattaforme interessanti come Wattpad per esempio che sono osservatori per l’editoria.

Una casa editrice dovrebbe investire su un autore e come prima cosa sottoporgli un regolare contratto. Da parte sua l’autore dovrebbe avere molta più considerazione e rispetto del proprio lavoro, non farsi prendere dalla smania di pubblicare e cercare le migliori condizioni all’interno del mercato editoriale.
Presentarsi ad un editore: fallo nel modo giusto
Gli scrittori esordienti devono apprendere le giuste modalità per presentarsi ad un editore. Anche questo è stato un argomento che ho approfondito in un video dal titolo “Trovare un editore? Fai le mosse giuste“.
Che cosa deve fare un autore, un’autrice, per presentarsi nel modo giusto all’editore? Vediamo alcuni step da cui non si può prescindere.
- La cosa più importante è aver scritto un testo di qualità. Molti scrittori lamentano di non essere pubblicati. Ricevo molti manoscritti in cui mi domandano come mai l’editore o l’agente letterario hanno rifiutato il testo. In numerosi casi l’editore e l’agente non avrebbero potuto fare diversamente. Ci sono autori che accetto di seguire esprimendo subito la mia posizione: “lavora sul testo per apprendere e migliorare ma non è questa l’opera da pubblicare”. Considerando che non sono veggente e quindi anche questa affermazione non è certo verità assoluta. Ma per lo più so ben individuare le potenzialità di un testo. Credo avvenga lo stesso ad un architetto quando visiona una casa in cui c’è molto da rifare (i pavimenti, i bagni, gli spazi) ma lui vede già avanti, nella sua immaginazione la casa assume la forma finale, esplica le sue potenzialità. Ma non è sempre così. Ci sono case che più di tanto non le potrai ristrutturare: e questo va detto. Sempre.
- Rivolgersi ad un editor o ad un’agente che si prenda in carico di presentare l’autore alla casa editrice.
- Accertarsi delle modalità di contatto con l’editore. Analizzate e leggete bene il sito, c’è sempre una parte riservata alle modalità di invio manoscritti: c’è chi vuole solo la sinossi (per questo è importante scriverla bene), chi sinossi ed estratto del testo, oppure sinossi e testo completo, oppure solo il testo. C’è ancora chi ( e mi lascia perplessa) chiede la copia cartacea del manoscritto.
- Pazientare dai 3 ai 6 mesi dopo aver inviato il manoscritto.
- Evitare di scrivere email con il manoscritto allegato e inviarle a cinquanta editori in copia conoscenza (quando ero editore questa modalità auto inibente era all’ordine del giorno).
Come tutelare un manoscritto
In molti mi domandano come tutelare i diritti del manoscritto per evitare il rischio di plagio quando viene inviato ad un editore. Il rischio è basso, molto basso. Primo perché i capolavori appetibili sono rari e l’offerta è molto alta. Ad ogni modo, conviene tutelarsi se si hanno dubbi o timori. Si può farlo depositando il progetto alla Siae, Società Italiana degli autori e degli editori.
Se no, se avete un indirizzo Pec, di posta certificata, potete auto inviarvi il manoscritto allegato all’email in modo che la data e il testo facciano fede in eventuali controversie. Resta inoltre il metodo, più casereccio ma pur sempre efficace, di auto inviarsi via posta il testo stampato, in busta chiusa, sigillata (meglio se con ceralacca).
Il contratto editoriale: ecco che cosa deve prevedere
Ho voluto preparare una risorsa che possa davvero essere utile, da scaricare qui gratuitamente: il contratto editoriale così come previsto dalla normativa. Conoscere i nostri diritti è ciò che ci tutela da ogni trappola o accordo non produttivo. Certo, in Italia la normativa del diritto d’autore si basa ancora su una legge degli anni quaranta quindi potete immaginare, sono stati fatti emendamenti ma non significativi. Leggetelo con attenzione, vi sarà utile per non cade in trappola.
Scarica subito la risorsa gratuita dedicata al contratto editoriale e leggila con attenzione per evitare trappole. In questo modello di contratto è contenuto tutto ciò che deve essere compreso in un vero contratto editoriale.
In questa risorsa troverai tutto quanto previsto dalla legge e che dovrai verificare nel contratto che ti verrà sottoposto.
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Molto utile questo articolo
Essere un vero scrittore, farsi pubblicare da una importante casa editrice e farci dei soldi? Occorre sapere bene la lingua inglese, tradurre il proprio romanzo e spedirlo ad un editor degli Stati Uniti, del Canada, o in Inghilterra e…buona fortuna.
Ciao Giuseppe, io credo che ci siano comunque delle buone possibilità anche in Italia se il lavoro di scrittura, il romanzo, è valido e di qualità.
A me pare che anche sulla ricerca nella lista “Editori” ci sia una grande confusione, molte editoriali inesistenti di gente che cerca siltanto farti aprire un link, credo che sia colpa anche di Giigle o chi per esso gestisce ciò non controllare detti siti aperti solo per guadagnare qualche soldino, in fondo editoriali ne cinosciamo tante anche se non scrittori ufficiali ma in cerca di esserlo,_ saluti
L’importante è valutare bene qualunque proposta e non affidarsi ad un editore prima di aver verificato bene.
Articolo molto utile. Ho pubblicato purtroppo con un editore di media caratura ma che mi ha chiesto un contributo. Ero indecisa ma ho accettato. Mi sarà impossibile pubblicare ancora?
Alessandra no, non le sarà impossibile pubblicare. Si ricordi che può sempre chiedere la liberatoria.
AMEN PER LA LETTERATURA ITALIANA ODIERNA
La crisi libraria in Italia è grave. Si aggiunga la carenza di critici letterari di alto livello che vogliano scoprire veri scrittori. Va peggio per la poesia e neanche le cosiddette arti cinematografiche non hanno più un vasto pubblico. Si aggiunga che il romanzo, come concepito fino a qualche decennio fa, non interessa. Infine, la moltitudine degli anziani si stanca di meno non leggendo, ma ascoltando i bla-bla televisivi. I giovani poi…telefonini…computer…gite scolastiche…scuola come surplus…raccomandati con le corsie preferenziali. AMEN.
Giuseppe, in parte è un quadro realistico ma non unico. Ogni giorno incontro persone interessate e motivate, preparate che hanno voglia di imparare e crescere. Ci sono lettori di romanzi e appassionati di cinema, bravi scrittori e bravi editor ed editori. Penso che dovremmo vedere anche questa realtà.
Buongiorno, ho trovato utili i consigli, se non altro disinteressati.. Anche io ho pubblicato con un contributo presso una casa editrice abbastanza nota. È stata una bella esperienza e mi ha aiutato ad aprirmi e a sentire il calore della condivisione. Scrivo poesie, genere ancora più inflazionato ai giorni nostri… Sono intimista, ma ho compreso che contengono un messaggio anche universale che vorrei comunicare. Ho partecipato a vari premi letterari, ottenendo in due casi riconoscimenti di merito, ma mai proposte editoriali. Non sono assidua siu social, ma mi sforzero’ di trovare un modo per pubblicare.
Importante Daniela è analizzare bene ogni proposta che ci viene fatta, non cadere nelle trappole e valutare benefici e vantaggi che possiamo avere.
Ciao
Ho pubblicato un primo libro di racconti con una piccola casa editrice. Dopo più di sei mesi i risultati sono scarsi.
Sto cercando una C.E. per il mio secondo manoscritto: un romanzo. Parecchie proposte con contratti fumosi e che prestano il fianco a dubbi e interpretazioni diverse.
Sinceramente è un ambiente che fa schifo. Mi dispiace. Persevero nella ricerca speranzoso.
Alessandro
Sì Alessandro, l’ambiente non è semplice ma, mi creda, a fronte di tanti poco seri esistono ancora bravi editori. Perseveri.
Ho scritto e sistemato un centinaio di volte un’intera trilogia solamente per passione. Ora che voglio pubblicare il primo, è passato un anno di sole delusioni… nessuna editoria mi risponde, quelle che lo fanno (dopo essermi informato) scopro che vogliono truffarmi e nemmeno rispondono alle mie mail di richiesta di informazioni. L’editoria è un campo terribile per gli esordienti…
Buongiorno Paolo, certo non è facile. A volte la passione non basta, bisogna che il testo abbia alti standard qualitativi. Cerchi di avere un parere sulla qualità del suo testo se non l’ha già fatto.
Prima di cominciare ascrivere, c’è qualcuno che possa dare delle dritte e aiutare proprio nel percorso di elaborazione del testo? Anche per sapere se vale la pena investire nella storia che si ha in testa?
La cosa migliore è far valutare la tua idea e vedere come strutturarla. Se ti può essere utile contattami alla mia email info@alessandraperotti.com
Sto cercando una casa editrice a cui inviare una mia raccolta di racconti. Ho pubblicato solo un romanzo, in precedenza, quando molto giovane e inesperta, presso una casa editrice a pagamento. Mi domando se nella biografia da allegare al manoscritto sia necessario che lo specifichi e se potrebbe in qualche modo mettermi in cattiva luce?
Flavia, non è un reato, può succedere che un autore senza saperlo cada nelle mani sbagliate.
Buongiorno Alessandra, molto interessante il suo articolo. Di recente ho terminato e stampato qualche copia del mio libro che però non è un romanzo bensì tratta di temi quali il coaching, l’interazione ma è rivolto sia a privati che aziende e ha l’obiettivo anche di far conoscere il nostro metodo di formazione, oggetto delle nostre consulenze aziendali. Secondo il suo punto di vista a chi dovrei rivolgermi o quale potrebbe essere il percorso per trovare un editore interessato? (Stante quanto ha scritto nel suo articolo). Grazie 🙂
La prima cosa che le consiglio di fare Gianluca è fare una ricerca tematica per editori, andare a vedere i cataloghi per capire se il suo testo può avere spazio o meno. Non serve mandare a tutti ma trovare l’editore che ha nel proprio progetto culturale questa tematica. Grazie
Cara Alessandra,
stavo ultimando la pubblicazione del mio primo libro con Chiado Books Italia, ma dopo l’invio delle correzioni definitive non ho più avuto alcuna risposta. Le copertine e l’impaginatura erano state completate dopo il mio pagamento di metà delle 60 copie riservate a me e previste dal contratto. Nel sito dell’editore non c’è un numero di telefono e all’indirizzo di Roma risulta che non c’è più l’ufficio corrispondente. Gli unici contatti che ho avuto sono stati sempre con le email.
Le chiedo se Lei (o qualcuno dei suoi interlocutori) ha la possibilità di darmi qualche informazione riguardo a questo silenzio (fallimento e chiusura della casa editrice ? trappola per gli sprovveduti?). Grazie.
Buongiorno Vincenzo, purtroppo non è il primo caso. Potrebbe essere chiusura della casa editrice per vari motivi (ma una casa editrice onesta avvisa gli autori) oppure temo una modalità truffaldina. Visto che lei ha pagato può denunciare l’accaduto.
Buongiorno, nel sito dell’AIE non riesco a trovare la sezione dedicata alle case editoriali iscritte
Cosa ne pensi del crowdfunding?
Buongiorno Prof.ssa Alessandra, ho letto quanto ha esposto per aiutare chi, nella realtà complicata della pubblicazione, vuole emergere come scrittore.
Sicuramente avrà ricevuto e ancora riceve molte richieste di valutazione da autori in erba, anche io faccio parte degli autori che cercano una C.E. che valuti il mio percorso d’autore.
Ho pubblicato nel 2015 il mio primo romanzo, non è diventato un Bestseller, alcune copie sono state vendute ma con numeri a due cifre, nulla di più. Ora ho iniziato il seguito ma la C.E. iniziale non esiste più.
Secondo la sua competenza ed esperienza, se il primo romanzo non è più reperibile, mi conviene realizzare il seguito?
La ringrazio in anticipo.