
La quarta di copertina è la parte del libro che parla al lettore.
Succede così: la copertina mostra la propria bellezza e originalità, attira l’attenzione del lettore che si aggira in libreria o sulla piattaforma online ma è nel momento in cui il libro viene girato che la partita si gioca in poche e preziose righe. Nello spazio in cui è necessario sfoderare tutto l’appeal del contenuto.
Possiamo definirla la promessa al lettore che deve essere mantenuta.
Mi sono occupata per molti anni di analisi e scrittura della quarta di copertina e me ne occupo ancora oggi sia per i testi degli autori che seguo, sia per editori o professionisti che mi commissionano questa scrittura. Per dieci anni ho diretto una casa editrice e lo studio della quarta di copertina era fondamentale perché si sapeva benissimo quanto fosse mirata a far vendere il libro e quindi a far comprendere al lettore che avrebbe trovato un buon contenuto.
Dove si trova la quarta di copertina: struttura del libro
Immaginate un libro aperto, steso a pancia in giù in modo da poter vedere l’esterno. Credo sia molto interessante conoscere le parti in cui si struttura un libro anche da un punto di vista tecnico, è un aspetto che mi ha sempre affascinato. Il contatto diretto con le tipografie e gli stampatori – quindi la conoscenza delle scelte più utili e delle problematiche da affrontare – è stata una vera e propria scuola di formazione.
Ma vediamo le parti fondamentali del libro, tra cui appunto la nostra quarta di copertina.
Cover
La facciata è detta copertina o come si dice spesso “cover”.
Questa è la parte che permette al libro di presentarsi, di farsi conoscere e come dicevamo di attirare l’attenzione del lettore. Per questo motivo va curata nei minimi dettagli. Quando bisogna impostare e preparare una copertina si fa uno studio approfondito con la consulenza di un grafico: si ragiona di colori, fotografia e disegno.
Deve rappresentare il libro, dare l’idea del tono che il lettore troverà all’interno.
Sovra copertina
Ci può anche essere una sovra copertina che si stacca dal libro comprensiva di alette (di cui, tra poco, ti spiego la funzione).
La sovra copertina viene usata in genere quando la cover è cartonata, quindi rigida ma, in alcuni casi, anche quando il libro è brossurato cioè non cartonato (la maggior parte dei testi): in questi casi la cover sottostante è bianca e la comunicazione si affida alla sovra copertina.
Dorsetto
Poi c’è il dorsetto dove generalmente (se non è troppo basso) viene inserito il titolo e il nome dell’autore. Ricordo ancora le discussioni con i grafici e i tipografi quando il dorsetto non era abbastanza alto ma rientrava nei 2 cm, a volte meno – in certi libri per bambini – e ricordo le difficoltà nel calibrare esattamente la misura del testo da inserire.
Quarta di copertina
E poi arriviamo al retro copertina, alla quarta. Ma perché si chiama quarta?
Immaginate il solito libro steso, lo potete vedere bene nella foto riportata sotto.
Viene numerata con il numero 1 la cover, con il 2 l’aletta anteriore, con il 3 l’aletta posteriore e con il 4, appunto, il retro.
Alette
Le alette le avete presenti? Vengono anche definite bandelle o risvolti di copertina. Infatti sono una parte della copertina che però si risvolta all’interno.
Le ho sempre considerate un arricchimento per il libro perché possono contenere del testo importante ma hanno anche il pregio tecnico d’impedire alla copertina di alzarsi e come si dice in gergo “imbarcarsi”. In genere vanno dai 4 ai 7 centimetri. In alcuni casi una parte di quella anteriore si può staccare perché diventa un segnalibro.
Nell’aletta anteriore viene inserita spesso la trama del libro o i tratti salienti. In alcuni casi si riporta la quarta di copertina ma ampliata. In quella posteriore è facile trovare foto e biografia dell’autore.

Che cosa c’è nella quarta di copertina?
Molti elementi utili e fondamentali.
Prima di tutto c’è l’ISBN – international standard book number – cioè una sequenza numerica di 13 cifre che rappresenta il numero di riferimento internazionale del prodotto libro.
In genere viene poi inserito il prezzo – dico in genere perché a volte se il libro ha una sovracoperta viene inserito internamente – ed è accompagnato dal codice a barre che si genera in automatico e permette al libro di essere commercializzato.
Spesso nella quarta ci sono anche i cosiddetti “blurb”: sono i pareri sul libro in questione, scritti da personaggi famosi. Frasi del tipo: “Una lettura indimenticabile, una svolta nel panorama letterario”.
Un esempio particolare
Ho davanti a me un testo, si tratta del famoso “Tipi psicologici” di Jung. Un saggio, quindi.
Nella quarta ci sono molte cose:
- in alto a sinistra, il marchio e il nome della collana
- il testo vero e proprio della quarta in cui si parla della portata innovativa del testo, con il riferimento agli otto tipi psicologici e altri elementi che incuriosiscano il lettore
- una biografia di Jung (nei testi senza alette, di solito, la biografia dell’autore viene inserita proprio qui)
- in basso a sinistra, l’autore del progetto grafico di copertina e di collana e appena sotto il sito della casa editrice
- poco più sotto a sinistra, il prezzo
- a destra, ISBN e codice a barre.

Della quarta di copertina, in genere, si occupa l’editore ma sempre più spesso, oggi, auto pubblichiamo i nostri libri. Quando curiamo da soli il nostro testo, affidiamoci a un esperto, facciamo scrivere il nostro testo da chi ha mestiere in questo ambito. Pensiamo a noi stessi in veste di lettore: che cosa ti attira in un libro? Quante volte la lettura della quarta ti ha indotto all’acquisto?
Le caratteristiche fondamentali per scrivere una quarta di copertina efficace
Ci sono delle caratteristiche che non possono mancare quando vogliamo scrivere una quarta di copertina che parli davvero al lettore e lo conquisti.
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L’importanza dell’incipit
Scegli con estrema cura non solo la prima frase ma proprio le prime parole che utilizzerai, sono importanti. Evita di iniziare con un avverbio (finalmente: la peggior scelta che tu possa fare). Gli avverbi in genere servono a poco. Questo, a dire il vero, non vale solo per la quarta di copertina, vale sempre quando scriviamo. Meno usiamo avverbi, meglio è. Il grande Raffaele Crovi (che fu tra i primi a diffondere i corsi di scrittura creativa in Italia) li definiva “aria fritta”.
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Crea effetto
Come abbiamo detto, in queste quattro righe ti giochi l’attenzione del lettore che può riporre il libro nello scaffale oppure acquistarlo, perché incuriosito. Quindi scrivi come se dovessi ispirare, come se dovessi trasmettere il fulcro dell’opera. Devi emozionare, conquistare, sollevare domande: creare un aggancio emozionale.
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Racconta, anzi no, suggerisci
Nelle righe centrali dovresti dire qualcosa riguardo a trama e contenuto del testo. Se si tratta di un romanzo devi mettere in luce quello che accade o sta per accadere, porre le basi e lasciare in sospeso lo svolgimento; se si tratta di un manuale metterai in evidenza il contenuto innovativo.
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Chiudi seminando
Lo diceva James Wood (Come funzionano i romanzi) che un bravo autore deve sempre seminare. Come? Ponendo una domanda, lasciando intuire che la storia avrà grandi sviluppi, che il manuale ti rivelerà un nuovo metodo da applicare al tuo lavoro. Devi stimolare curiosità e desiderio di conoscere il contenuto del libro.
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Lo stile
Posso dirti che, a livello di stile, mi è capitato di leggere quarte di copertina più belle del libro?
Quindi cerca uno stile semplice e chiaro, soprattutto immediato. Non disperderti in descrizioni inutili, usa solo le parole necessarie.
Ricordati sempre che è qui il momento di incuriosire ma mai di dire più del necessario.

E gli ebook?
Gli ebook, di solito, non hanno una quarta di copertina. Qualcuno attribuisce anche a questo fattore la conseguenza che in Italia il mercato dei libri digitali sia decollato meno di quanto si prevedesse. Anche gli ebook però, sulle piattaforme attraverso cui vengono venduti, hanno quasi sempre una scheda descrittiva, una sinossi completa di appeal, di quegli elementi che dovrebbero convincere il lettore ad acquistare.
Chi scrive la quarta di copertina?
La scrive l’editore o la delega a un redattore, un ghostwriter specializzato. Io amavo scriverle e lo faccio ancora oggi con passione.
Perché non la scrive l’autore? Perché è troppo dentro al libro e perché si preoccuperebbe di dover dire molte cose, troppe, riguardo alle pagine che ha scritto. Questa parte di testo invece ha bisogno di uno stile particolare e anche il coraggio di osare nella scrittura.
Emblematico invece il caso di Giorgio Manganelli – come ci racconta in un interessante articolo Annalena Benini – che scriveva tutte le sue quarte di copertina. Era uno scrittore, traduttore e critico letterario: le sue quarte di copertina sono rimaste un cult.
Penso che la specializzazione in questo tipo di scrittura possa essere molto utile per chi scrive e voglia, per esempio, collaborare con case editrici o autori che si auto pubblicano.
Sinossi e quarta di copertina: le differenze
Sinossi e quarta di copertina sono due cose differenti. Attenzione a non confonderle.
La sinossi raccoglie tutti gli elementi utili per dare personalità al testo: l’idea da cui è partito, la storia che l’ha sviluppata – a meno che non si tratti di un manuale o di un saggio – i personaggi, la trama, il finale.
Il finale?
Ebbene sì, nella sinossi bisogna raccontare anche come va a finire la storia perché in genere è diretta a un editore, a un agente letterario o a un editor. La sinossi non è pensata per vendere il libro, ma per spiegare a chi lo deve valutare tutti i passaggi di un testo, finale compreso. Il suo scopo è quello di far accettare il libro e pubblicarlo.
Ti consiglio di leggere un mio articolo di approfondimento dedicato a questo argomento: Come scrivere la sinossi del tuo libro.
Seconda e terza di copertina
Seconda di copertina
Esiste anche una seconda di copertina? Certo ed equivale alla parte interna anteriore della cover, detta anche “la bianca” perché di solito – a parte in molti testi per bambini che sono realizzati in cartonato e l’interno della cover viene illustrato – non viene stampata.
Del resto, stamparla comporterebbe un costo aggiuntivo.
In molti testi fantasy, invece, la seconda di copertina viene utilizzata per stampare mappe del territorio entro cui si svolge la storia.
Terza di copertina
Viene identificata con la parte – lasciata anche questa bianca – interna posteriore della copertina. È il retro della quarta.
Quando si danno istruzioni per la stampa al tipografo si dice per esempio: stampa copertina 4 colori fronte, retro in bianca. Questo equivale a dire che l’interno della copertina non dovrà essere stampato.

Hai scritto il tuo libro e vuoi pubblicarlo? Hai bisogno di scrivere la quarta di copertina? Come ti ho raccontato fa parte del mio lavoro.
Non solo: se devi preparare sinossi e presentazione per inviare il tuo testo a un editore, contattami.
Scrivimi subito al mio indirizzo email: info@alessandraperotti.com
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Trovo questo articolo davvero interessante. Non una parola in più del necessario e nemmeno una in meno. Contiene utilissimi suggerimenti, complimenti Alessandra.
Grazie Massimo, considerando la sua esperienza nel settore apprezzo molto il suo parere.
gent.ma, nel 2015 ebbi modo di scrivere un romanzo autobiografico e la quarta di copertina fu tutta farina del mio sacco. l’autobiografia è stata scritta a memoria di un anno di vita molto particolare (vissuto da “pubblico ufficiale” in attività operativa nell’Arma dei Carabinieri) dopo 15 anni dall’esperienza vissuta. mi piacerebbe sottoporre ad un’esperta come Lei la mia copertina per un giudizio, seppur sommario. grazie e saluti w.g.
Buongiorno Walter
sì mi mandi la sua copertina, la vedo volentieri.