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Lettera a se stessi

Vi siete mai rivolti a un consulente editoriale?

Conoscete di che tipo di professionista si tratti e quali siano le sue caratteristiche peculiari? E quali mansioni svolga?

Si fa presto a dire “consulente editoriale”, ma quando si approfondisce la questione si scopre che sono pochi quelli che possono davvero fregiarsi di questo titolo e vendere vera competenza. In una società – e in un ambito, come quello editoriale, senza chiare regolamentazioni –  in cui molti s’improvvisano professionisti di una o dell’altra materia, è bene avere le idee chiare e capire quando siamo di fronte ad un professionista o meno.

A volte, purtroppo, si attribuiscono etichette professionali senza avere ben compreso a che cosa ci stiamo riferendo, ma è bene che l’utente sia sempre informato per non cadere in spiacevoli esperienze o arrivare, dopo investimenti di tempo e risorse, al “nulla di fatto”.

 

La regolamentazione della professione di consulente editoriale 

Il consulente editoriale presta una consulenza: ecco il primo elemento che rientra nelle disposizioni del nostro Codice Civile, precisamente si fa riferimento al Libro V, titolo III del codice civile, art. 2222 e seguenti che disciplinano il lavoro autonomo.

Secondo il codice civile si parla di prestazioni d’opera (chiamate anche consulenze professionali) “quando una persona, dietro corrispettivo, si impegna a compiere un’opera o un servizio prevalentemente attraverso il proprio lavoro e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente”.

La consulenza prestata rientra quindi in una specifica normativa. 

Se richiedete le prestazioni di un consulente editoriale aspettatevi un contratto di consulenza a tutti gli effetti. Se questo non vi viene presentato, richiedetelo e verificate che risponda a quanto la legge richiede.

Va detto che “consulenza” e “consulente” sono due termini che si riferiscono a numerose tipologie di attività; inoltre, non è facile attribuire a queste definizioni specifici titoli o dettagliare le competenze e proprio per questo è uno degli ambiti in cui si sono visti numerosi abusi. 

 

Le caratteristiche del consulente editoriale 

In realtà, si tratta, o dovrebbe trattarsi, di una figura molto qualificata che offre la propria conoscenza in vari momenti del percorso editoriale. Come vedremo può avere diversi inquadramenti professionali e optare per un certo tipo di impiego e di clientela a seconda dell’ambito in cui decide di collocarsi.

 

La casa editrice 

Il consulente editoriale può lavorare all’interno di una casa editrice, essere parte dell’organico, affiancare altre figure presenti in redazione.

Quando lavora per la casa editrice, di solito, ha un ruolo di coordinatore di diversi reparti: tra quello grafico e digitale, tra l’ufficio diritti d’autore e l’ufficio stampa.

Ma ha anche il compito di trovare i libri che meritano di essere pubblicati. Può farlo per la casa editrice per cui lavora, quindi in via esclusiva; oppure per le diverse case editrici con cui ha rapporti (magari anche un contratto come agente o talent scout). Per questo deve conoscere molto bene gli editori e l’andamento del mercato editoriale: dopo aver trovato il libro sa bene a chi proporlo e con quali modalità. Si fa carico, in genere, di presentare direttamente il libro all’editore con cui è in contatto.

In numerosi casi, sono ex editori che diventano consulenti editoriali. Molte case editrici, in particolare piccole e medie, per una serie di motivi legati a una crisi del settore, hanno chiuso. Gli editori – ex titolari d’impresa editoriale – si sono trovati ad avere un grande patrimonio di informazioni e competenze: dove ricollocarlo? La consulenza editoriale è stata una delle vie prescelte. Credo sia un bene che il consulente abbia alle spalle una tale esperienza, vuol dire conoscere in modo approfondito aspetti fondamentali del percorso editoriale. 

 

Libero professionista 

Il consulente può anche essere un libero professionista che presta la propria opera, come abbiamo detto, sia in esterno sia presso le case editrici, ma anche presso altre strutture, per esempio studi editoriali o aziende; inoltre, può affiancare scrittori e autori nel loro percorso di ricerca dell’editore o nel self publishing.

In ogni caso, oggi deve conoscere in maniera approfondita la comunicazione; quando lavora per le aziende è interlocutore di figure come i manager, i responsabili del marketing.

Di certo, a differenza di quanto avveniva in passato, sa anche gestire la promozione di un libro come content creator, studia i target e conosce i canali social. Gli può venir commissionato un progetto editoriale da gestire in modo completo dall’inizio alla fine e deve possedere tutte le competenze per poterlo realizzare. Quanti tra coloro che si definiscono “consulenti editoriali” sarebbero in grado di mettere in atto e seguire una gestione così complessa e articolata? Tutti quelli che davvero sono preparati. 

Alla base dell’attività del consulente editoriale c’è una profonda competenza. Conosce il mercato editoriale e sa muoversi bene tra gli editori, è esperto di contrattualistica e di comunicazione.

editare un libro

Che cosa fa il consulente editoriale

Interessante è analizzare quali siano, in concreto, le mansioni del consulente. O, almeno, le principali.

  • Come abbiamo detto è un esperto. Conosce numerosi editori e ha contatti con loro: gli editori, a loro volta, riconoscono questa figura, ne hanno stima e si fidano. Il mercato richiede vere e profonde competenze, oltre che esperienze: informatevi sempre riguardo alle credenziali del consulente a cui vi rivolgete perché purtroppo è un settore in cui l’etica viene spesso dimenticata.
  • Il consulente analizza il contratto editoriale: ha una profonda conoscenza della contrattualistica editoriale e della normativa. Spesso il consulente ha una laurea in giurisprudenza o in economia e segue la legislazione in materia di contratti editoriali. 
  • Sa consigliare in materia di diritti d’autore, uno dei settori in cui la sua consulenza è molto richiesta. Un consulente editoriale deve conoscere molto bene tutti gli aspetti che riguardano difesa e violazione dei diritti d’autore.

Consulente editoriale e altre figure dell’editoria

Se vuoi approfondire la conoscenza delle professioni del mondo editoriale ti consiglio di leggere l’articolo Lavorare nell’editoria: quali sono oggi le professioni?

La curiosità a cui potremmo rispondere è quella che riguarda la differenza tra la professione del consulente e quella dell’agente letterario e dell’editor.

Come abbiamo visto il consulente può avere un ruolo molto incisivo dentro case editrici e aziende che né la figura dell’editor né quella dell’agente hanno. 

Tutte e tre queste figure però dovrebbero avere in comune i contatti con gli editori. Più che altro il consulente e l’agente letterario non possono non possedere questi agganci attraverso cui proporre gli autori alle case editrici. 

A dire il vero, l’editor potrebbe anche fermarsi alla correzione del testo, anni fa era normale che fosse così; oggi in realtà all’editor sono richieste anche altre competenze. Sono pochi, in ogni caso, sul mercato dei liberi professionisti, gli editor che hanno diretto accesso agli editori. Nulla vieta che un consulente sia anche un editor ma in genere il consulente si avvale di editor che portino il testo alla qualità necessaria per poter essere presentato all’editore.

Quando si ricorre a un consulente editoriale?

  • Quando avete bisogno di consulenza per ricercare l’editore giusto in relazione alla vostra opera (verificate che il consulente che si propone abbia reali competenze e sia accreditato presso le case editrici, quelle vere). Che il consulente abbia pubblicato un libro come autore non è una competenza. Al consulente non si chiede di essere autore ma, appunto, esperto delle dinamiche editoriali, del mercato, della contrattualistica, dei diritti e della progettualità attorno all’opera; non ultima, la comunicazione e il marketing editoriale.
  • Quando state lavorando su un progetto editoriale è più che mai necessaria una consulenza competente e mirata.
  • Nel caso in cui avete bisogno di assistenza per un contratto editoriale che vi è stato proposto o per l’ambito dei diritti d’autore entro cui non è facile muoversi. Spesso il consulente vanta, nel proprio network, la collaborazione con uno studio legale. 
  • Quando è necessaria una figura che vi dia assistenza presso una tipografia, verificando tutte le fasi di impaginazione e di stampa del vostro libro. 

Aggiungo che oggi il consulente editoriale si occupa anche di distribuzione e di strategie di diffusione dei libri.

SE TI RITROVI IN UNA DI QUESTE SITUAZIONI CONTATTAMI, SARÒ FELICE DI METTERE A TUA DISPOSIZIONE LE MIE COMPETENZE MATURATE PRIMA COME EDITORE (LAVORANDO A STRETTO CONTATTO CON TIPOGRAFI E NUMEROSI EDITORI) E POI COME EDITOR. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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