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esercizi di scrittura creativa

Scusa, ma che cos’è la scrittura automatica?

Succede spesso che ai corsi di formazione – sia che stia trattando la scrittura creativa, sia che il tema riguardi la scrittura terapeutica – i partecipanti mi pongano questa domanda. Sono molte le persone incuriosite da questa forma di scrittura.

Devo confessare che anch’io ne sono stata affascinata per un certo tempo e ho cercato di scandagliare la pratica accorgendomi che, come sempre, bisogna riconoscere diversi aspetti e varie realtà di una tematica come questa: non può presentare un’unica definizione e non può essere valutata da un punto di vista esclusivo.

 

 Scrittura automatica: che cos’è? 

Bisogna spiegare bene che cosa s’intenda per scrittura automatica, detta anche psicografia. La definizione che ne viene data è quella di scrittura sotto dettatura, in cui la persona che scrive diventa una sorta di canale, strumento di “altre fonti di comunicazione”. Ci si pone di fronte a un foglio di carta, con penna in mano e si attende che la mano – in modo automatico, quindi indipendente dalla volontà – scriva.

In genere chi scrive è una o un medium. E non sono stati pochi i casi di medium che, insomma, hanno utilizzato il nome di scrittura automatica solo per farsi pubblicità inscenando scritture automatiche poco veritiere.

Ma non è l’unico modo di intenderla.

La scrittura automatica è anche una tecnica creativa che coinvolge la produzione di testi senza inibizioni o auto-censura. Si scrive senza preoccuparsi di regole, grammatica, sintassi o punteggiatura. È un processo che incoraggia la libera espressione di pensieri e idee, permettendo di accedere a strati più profondi della mente e di scoprire connessioni inaspettate tra concetti. In questo caso – a parere mio – sarebbe meglio parlare di scrittura libera.

 

Si tratta di scrittura soprannaturale? Il parere del CICAP 

Per molte persone, però,  quando si parla di scrittura automatica è immediata l’associazione con l’ambito del paranormale.

Mi sembra giusto citare però, a questo proposito, il parere del CICAP.

Il CICAP è il  Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, “è un’associazione educativa di promozione sociale, che promuove un’indagine critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito con l’obiettivo di diffondere la mentalità scientifica e lo spirito critico”.

Il CICAP nasce nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di scienziati.

“La spiegazione del fenomeno – secondo il CICAP – è possibile senza bisogno di tirare in ballo entità ultraterrene. Gli psicologi interpretano la scrittura automatica nell’ambito dei cosiddetti automatismi. Gli automatismi sono particolari comportamenti guidati da associazioni inconsce. Essi si manifestano tutte le volte che compiamo determinate azioni senza esserne coscienti. Ad esempio, un guidatore esperto (a differenza di un principiante) compie tutti i gesti necessari alla guida in modo automatico e senza doverci pensare. In molte circostanze, questi automatismi consentono di ottenere addirittura risultati migliori rispetto a quelli che otterremo essendo consapevoli di ciò che facciamo (ad esempio, nello sport, nel ballo, ecc.). La scrittura automatica può essere considerata un automatismo in cui il soggetto scrive ciò che il suo inconscio gli suggerisce, senza esserne consapevole”.

Diciamo che, quando ci si mette di fronte a un foglio di carta, ci si predispone a scrivere e questa predisposizione crea una sorta di autosuggestione, che produrrà il movimento automatico e di conseguenza la scrittura di frasi, parole ma anche figure.

 

Il parere della parapsicologia 

Di diverso avviso – rispetto al CICAP – è la parapsicologia che individua nella scrittura automatica un vero e proprio canale di comunicazione con i propri cari defunti, ma non solo. Anche con altri personaggi, noti e meno noti, che sono trapassati. Non ci sono prove che siano state trasmesse informazioni diverse da quelle rientranti nella conoscenza di chi scrive; ma, del resto, ci sono stati casi in cui non si è potuto spiegare – e quindi anche in tali situazioni non ci sono prove – da dove siano venute le informazioni che davvero non erano alla portata dell’autore materiale della scrittura.

Si è parlato molto del medium brasiliano Chico Xavier. Nato nel 1920, ha dedicato la sua esistenza alle esperienze medianiche; attraverso la scrittura automatica ha prodotto più di 400 libri. Oltre che medium fu anche un filantropo e c’è un film dedicato a lui su youtube se volete saperne di più: Chico Xavier. La vita

 

 

La scrittura automatica di Kerouac 

C’è anche chi, in merito alla scrittura automatica, fa il nome di Jack Kerouac.

Lo scrittore Jack Heffron scrive “questa tecnica è diventata popolare grazie a Kerouac e agli scrittori beat degli anni ‘50… Nota anche come scrittura in trance, la scrittura automatica picchietta il subconscio, ignorando la critica interiore e consentendovi di piegare immagini, metafore e linguaggio ai vostri capricci. Lo scrittore cade in una specie di stato ipnotico e si lascia guidare dal proprio subconscio, associando liberamente idee e immagini”.

In realtà, non possiamo pensare, ma lo stesso Heffron è della medesima opinione, che non possa essere considerata una tecnica di scrittura adatta a produrre testi compiuti, può essere una fonte d’ispirazione, tutto qui. In questa definizione non vi è in ogni caso nulla di soprannaturale.

 

 

Scrittura automatica surrealista 

Di certo può succedere d’imbattersi nella definizione di “scrittura automatica surrealista”, in effetti, la scrittura automatica ha caratterizzato la prima produzione surrealista di cui André Breton fu esponente. Tanti ne collocano proprio qui la nascita.

Perché la scrittura automatica entra nel surrealismo?

L’approccio surrealista mirava a scoprire nuove idee, emozioni e immagini, spingendo la scrittura al di là delle convenzioni e delle restrizioni imposte dalla logica tradizionale. C’era un bisogno diffuso di sottrarsi alle regole già scritte, al definito, a figure di poeti che propagavano principi assoluti e l’aspetto psichico di questa scrittura, libera da dogmi, sembrava quello più adatto all’esigenza. Si nutriva l’idea e forse l’illusione di arrivare a una sorta di espressività pura, senza condizionamenti.

Ma la sperimentazione non ebbe grandi risultati. I testi prodotti, per raggiungere i lettori, avevano bisogno di essere rivisti, in qualche modo, editati. Lo stesso Breton la definì una sfortuna continua.

 

 

 

Diciamo che, quando ci si mette di fronte a un foglio di carta, ci si predispone a scrivere e questa predisposizione crea una sorta di autosuggestione, che produrrà il movimento automatico e di conseguenza la scrittura di frasi, parole ma anche figure.

editare un libro

Esercizi di scrittura automatica 

Se consideriamo la scrittura automatica una tecnica creativa che permette di esplorare il subconscio e di liberare la mente dalle restrizioni razionali allora si può provare a cimentarsi con alcuni esercizi.

Esercizio del flusso di coscienza 

Ti suggerisco di scrivere a mano. La mano entra in connessione in modo più immediato rispetto alla tastiera. L’obiettivo è scrivere senza interruzioni per un determinato periodo di tempo, dai 10 ai 15 minuti almeno.

  • Inizia a scrivere liberamente tutto ciò che ti passa per la mente. Non preoccuparti della grammatica, della punteggiatura o della coerenza logica. Lascia che le parole fluiscano, anche se sembrano senza senso o disordinate.
  • Non censurare o giudicare pensieri e immagini che emergono dalla mente. Non pilotare le tue parole, lasciale venire a galla in libertà.
  • Continua a scrivere senza sosta per l’intero periodo di tempo stabilito. Se non riesci a proseguire non fermarti ma scrivi “non so cosa scrivere”; puoi anche ripetere le stesse parole o frasi fino a che, vedrai, ne arriveranno di nuove.

Quando hai terminato lascia decantare la scrittura che hai prodotto. Rivedi più tardi. Magari anche il giorno dopo. Sono certa che troverai molti spunti utili, idee, parole che apriranno nuovi significati. Prendi nota di tutto. Da qui può partire un’ulteriore scrittura di riflessione, di approfondimento.

Cerca connessioni o temi ricorrenti e annotali, se lo desideri, per ulteriori riflessioni o sviluppi successivi.

 

Esercizio delle parole chiave

Ecco un altro interesse esercizio da sperimentare.

  • Inizia da una parola o da una frase molto breve; può ispirarti quello che vedi o magari un ricordo, un’emozione, qualcosa che hai sentito.
  • Scrivi tale parola o frase in alto, al centro del foglio.
  • A partire da questa parola o frase, scrivi in maniera rapida una lista di parole o frasi che ti vengono in mente. Anche in questo caso non lasciare emergere il giudice che è in te ma lascia scorrere il flusso mentale e le associazioni che emergono anche se, a prima vista, ti sembrano assurde. Ricorda che tutto viene da noi.
  • Dopo aver scritto la lista delle parole chiave, scegli una che ti ispira di più o che ti sembra coinvolgente. Questa parola sarà la base per iniziare a scrivere una breve storia, un poema o una descrizione. Lascia che la parola guidi il flusso della tua scrittura, senza cercare di controllarla o di strutturare il testo in modo rigido. Insomma, questo termine darà il via a un’altra scrittura, tu segui l’energia e l’ispirazione che provengono dalla parola chiave.

Una volta completata la scrittura, leggi ciò che hai creato e rifletti sul processo. Osserva come la parola chiave ha influenzato la tua scrittura e se ha contribuito a generare nuove idee o immagini. Questo esercizio stimola la creatività e, non di rado, suggerisce nuove riflessioni.

 

Scrittura automatica e intelligenza artificiale 

Vorrei concludere precisando che la scrittura automatica non è pensata per produrre un lavoro finito o coerente. Spesso i testi generati tramite questa tecnica possono sembrare disordinati o senza senso. Non è un punto debole come forse sosteneva Breton (del resto i suoi obiettivi erano ben precisi), ma una manifestazione dell’aspetto libero e spontaneo del processo creativo. È possibile utilizzare la scrittura automatica come punto di partenza per sviluppare idee e trame, e successivamente riorganizzare, modificare e affinare il materiale prodotto. Che cosa ti viene in mente?

Nell’era digitale, la scrittura automatica ha trovato nuove strade di espressione grazie ai software di generazione di testo assistita dall’intelligenza artificiale. Questi strumenti possono offrire suggerimenti e completare frasi, contribuendo a generare un flusso di scrittura più fluido. Qui entriamo, è ovvio, in una dimensione diversa che ci sta coinvolgendo nel senso che, come esseri umani, dovremo dare risposte o, comunque, confrontarci con questo futuro che avanza, anzi, in cui siamo già immersi.

 

 

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