
Quando si parla di processo creativo
Che cosa s’intende davvero per processo creativo?
Ci riferiamo a quell’iter, quel percorso riguardante l’elaborazione e la messa in pratica delle nostre idee. Non so se ci pensate, ma io lo trovo affascinante.
Per chi scrive è molto importante e spesso, di fronte all’impossibilità di scrivere, si parla di blocco del processo creativo. Ma può davvero bloccarsi? O forse, molte volte, ci sono alibi a cui ci riferiamo per giustificare la nostra inattività di autori?
Che cos’è la creatività? Ne ho parlato anche, poco tempo fa, in una live con l’esperto di storytelling e amico Fulvio Julita e su una cosa siamo d’accordo: tutti abbiamo un’attitudine alla creatività, fa parte della nostra umanità; ma bisogna allenarsi, esercitarsi e stimolare questa stessa creatività.
Processo creativo: come innescarlo e mantenerlo?
Diciamo subito che non ci sono formule in grado di garantire un costante e prolifico processo creativo, ma esistono accorgimenti, abitudini che si rivelano di grande aiuto.
Quali sono?
La regolarità
Per accendere e mantenere un processo creativo, la regolarità di pratica è basilare. Stai aspettando l’ispirazione? Auguri. L’ispirazione non va attesa, ma cercata. Da dove si comincia? Da abitudini costanti: un luogo, un orario, una promessa di pratica di scrittura. Importante non rimandare: uno dei principali ostacoli e alibi della scrittura e della creatività. Da considerare che la prima fase del processo creativo è quantitativa, dopo subentra quella qualitativa. Per cui è importante dedicare tempo a produrre idee.
La determinazione
Altro aspetto che dovrebbe divenire un mind set è non lasciarsi abbattere dagli ostacoli e dalla difficoltà che, non solo fanno parte del processo creativo ma, anzi, lo incentivano. Dover trovare una soluzione, avere lo sguardo sull’obiettivo e non sulle contingenze non può che renderci ancora più capaci, focalizzati sulla nostra performance. A volte, un’idea non ci sembra abbastanza buona: ecco un ostacolo. E allora? Allora ci demoralizziamo quando non dovremmo fare altro che lavorare attorno all’idea, evidenziare i punti deboli, migliorarla.
L’importanza di tenere un diario
Chi scrive dovrebbe sempre tenere un diario. Sia per avere consapevolezza del proprio stato emotivo, ma anche conservare parole e frasi che possono diventare parte di un’idea.
Il test
L’autocritica è importante e indispensabile in un processo creativo. Ma non deve diventare una critica auto limitante, che non ci permetta di sviluppare quello che abbiamo in mente. Sappiamo bene come spesso la critica che facciamo nei confronti di noi stessi possa trasformarsi in una prigione da cui è difficile evadere. Le nostre idee – se pensiamo di scrivere e pubblicare un libro – devono essere testate, ascoltate, messe alla prova. La narrazione orale dell’idea è il primo step.
Attenzione, però: non significa raccontare a tutti la nostra idea. Le idee hanno bisogno anche di protezione, intimità, di essere ascoltate dalle orecchie giuste.
Il focus
Per chi scrive libri, e soprattutto chi è esordiente, è abbastanza normale che il focus sia sulla pubblicazione. Sul trovare una casa editrice che pubblichi l’opera. In realtà, questa focalizzazione ipoteca il processo creativo e lo priva di forza. L’ho visto accadere molte volte. Intanto, subentra la fretta. Si ha timore di perdere chissà quale treno, ma in realtà non è così. Da considerare che il mercato editoriale è abbastanza saturo. Certo, i buoni testi, la qualità, trovano sempre una via. Ma, appunto, deve trattarsi di qualità e per raggiungere questo obiettivo ci vuole tempo, lavoro, rifinitura.
So che cosa viene in mente: oggi, con il supporto dell’intelligenza artificiale, si può scrivere un libro in poco tempo.
Vero. Ma che tipo di libro? Scrivere, per esempio, un romanzo è molto difficile, un romanzo di qualità intendo. Forse sì, si può scrivere un libro aziendale, un manuale, opere di tipo, diciamo, tecnico. Il prodotto dell’intelligenza artificiale ha comunque bisogno di revisione e integrazione. Almeno, le ultime sperimentazioni confermano questo.
Le condizioni per la creatività si devono intrecciare: bisogna concentrarsi. Accettare conflitti e tensioni. Rinascere ogni giorno. Provare un senso di sé.

La teorizzazione del processo creativo
Ci sono molti pensatori, psicologi, filosofi e anche scienziati che hanno studiato e teorizzato il processo creativo nel corso degli anni.
Graham Wallas, le fasi del processo creativo
Graham Wallas (1858-1932), psicologo sociale britannico, ha sviluppato una delle prime teorie sistematiche sul processo creativo. Nel suo libro del 1926 intitolato “The Art of Thought“, Wallas ha descritto il processo creativo in quattro fasi: preparazione, incubazione, illuminazione e verifica. Trovo che sia davvero molto interessante.
- Fase della preparazione: è quella in cui si raccolgono i dati, si ascolta, si vaga con la mente.
- Fase dell’incubazione: “lo stadio dell’incubazione è deducibile dal fatto che tra il periodo della preparazione e quello dell’illuminazione trascorre un certo periodo di tempo, che può andare da pochi minuti a mesi o anni”.
- Fase dell’illuminazione: dove prima c’era il buio, arriva la luce. Si vede l’idea con chiarezza; può essere un’intuizione improvvisa, ma può essere anche il risultato di un lungo sforzo.
- Fase della verifica: la soluzione deve superare la critica dello stesso creatore o creatrice.
Jacob Bronowski, l’importanza della creatività
Jacob Bronowski (1908-1974), matematico e scienziato britannico-polacco, ha contribuito alla comprensione del processo creativo nel suo libro del 1973 intitolato “The Origins of Knowledge and Imagination“. Bronowski ha sottolineato l’importanza della creatività nel progresso scientifico e ha esplorato i legami tra scienza, arte e immaginazione.
Mihaly Csikszentmihalyi, il flusso creativo
Mihaly Csikszentmihalyi (1934-2021), psicologo ungherese-americano, ha dedicato molta attenzione allo studio del flusso creativo. Nel suo libro intitolato “Flow: psicologia dell’esperienza ottimale“, Csikszentmihalyi ha esaminato le condizioni in cui le persone sperimentano un profondo coinvolgimento e gratificazione nel processo creativo.
Teresa Amabile, i killer della creatività
Teresa Amabile, psicologa e ricercatrice statunitense, ha condotto ricerche sul processo creativo all’interno dei contesti lavorativi. La sua teoria del “Modello Componente del Processo Creativo” enfatizza l’importanza della motivazione intrinseca, dell’expertise e dell’ambiente di lavoro nel favorire la creatività. Lei ha anche individuato i killer della creatività:
- la sorveglianza (far sentire, in particolare ai bambini, di essere sotto controllo inibisce la creatività);
- infondere il timore del giudizio degli altri;
- usare in modo eccessivo premi e ricompense;
- dare sempre, in particolare ai bambini, precise prescrizioni su come devono eseguire i compiti;
- limitare le scelte, bisogna lasciare libertà di coltivare interessi e passioni proprie.
Teresa Amabile ha messo inoltre l’accento su come il tempo dedicato alla creatività debba essere libero, senza limiti.
Edward de Bono, il pensiero laterale
Edward de Bono (1933-2021), medico psicologo e teorico della creatività maltese-britannico, ha sviluppato il concetto di “pensiero laterale”. De Bono ha sostenuto che il pensiero laterale può aiutare a superare i modelli di pensiero convenzionali e portare a soluzioni innovative. Ha scritto veri e propri best-seller tra cui Il pensiero laterale, Creatività e pensiero laterale, Creatività per tutti e uno dei più famosi Sei cappelli per pensare. Manuale pratico per ragionare con creatività ed efficacia.
Rendere complicato ciò che è semplice è cosa banale; trasformare ciò che è complicato in qualcosa di semplice, incredibilmente semplice: questa è creatività.

Scrittura e processo creativo
Il processo creativo nella scrittura è un processo personale, basta parlare con gli scrittori e le scrittrici chiedendo loro come avvenga l’elaborazione dell’idea per rendersi conto della varietà e originalità della creazione di un’opera.
Possiamo però codificare alcune fasi comuni che spesso si verificano durante il processo creativo della scrittura.
- Pianificazione e preparazione: la prima fase coinvolge la pianificazione e la preparazione del lavoro di scrittura. Questo può includere la definizione dell’obiettivo del testo, la ricerca di informazioni pertinenti (fonti), la creazione della struttura dell’opera. La pianificazione può essere più o meno dettagliata a seconda dello stile e delle preferenze di chi scrive.
- Scrittura della bozza: una volta completata la fase di pianificazione, si passa alla scrittura di quella che mi piace definire “bozza primitiva”. In questa fase, ci si concentra sullo sviluppo delle idee principali e sulla creazione del contenuto del testo.
- Revisione e rielaborazione: dopo aver completato la prima bozza, segue la fase di revisione e rielaborazione. Si rilegge attentamente il proprio lavoro, identificando e correggendo errori grammaticali, di sintassi o di stile, e si valuta la coerenza, la chiarezza e la struttura del testo. Durante questa fase, possono essere apportate modifiche significative al contenuto, all’organizzazione e alla presentazione delle idee.
- Feedback e revisione ulteriore: può essere utile ottenere feedback da altre persone, come beta reader, editor o colleghi scrittori. Il feedback esterno può fornire una prospettiva importante, un confronto indispensabile e suggerimenti per migliorare il testo. Sulla base dei feedback ricevuti, in genere si apportano ulteriori modifiche e revisioni al testo.
- Editing e perfezionamento: eccoci alla fase finale del processo creativo nella scrittura che coinvolge l’editing e il perfezionamento del testo. Qui, ci si concentra sugli aspetti più dettagliati, come la scelta delle parole, il ritmo, il tono e lo stile. Si fanno passaggi finali per garantire che il testo sia pulito, accurato e coerente.
Il processo creativo nella scrittura può non essere lineare e può coinvolgere interazioni tra le diverse fasi. Molti autori preferiscono pianificare attentamente prima di iniziare a scrivere, altri adottano un approccio più spontaneo e revisionano il testo in corso d’opera. Ciò che conta è trovare un processo che funzioni, capace di trasformare le idee in un testo finale completo e soddisfacente.
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