come scrivere un best seller
Come scrivere un best seller: vero che ti sei fatto questa domanda? Se ami scrivere sono certa di sì.
Non è facile riuscire a scrivere un libro che venda milioni di copie, che sia amato, diciamolo, in tutto il mondo o almeno nel proprio Paese.

Ci sono delle regole, o meglio degli step, imprescindibili se vuoi tentare questa strada.

Dall’esercizio costante alla lettura, dall’organizzazione strutturale del libro alla creazione di una copertina “acchiappa” consensi, dalle recensioni offline e online alle promozioni ed eventi, l’articolo che ho preparato vuole donarti consigli utili non solo per scrivere un best seller, ma per diffondere, nel migliore dei modi, il tuo libro.

Come si scrive un libro di successo

La prima cosa, fondamentale per fare del tuo libro un best seller, è aver scritto un buon libro? No. Ci sono stati best seller nella storia della letteratura (o meglio del commercio della letteratura) che non erano per nulla dei buoni libri. Ma io penso che ogni autore che si rispetti debba avere come principio quello di scrivere bene e di aver fatto tutto il possibile per produrre un buon testo.

Se vuoi che ti ricordino per la qualità, la prima regola è aver scritto bene, essere certo d’aver prodotto un testo valido sotto ogni punto di vista. Quindi, alla domanda come scrivere un best seller, la risposta è: scrivere bene.

E per scrivere bene, si sa, serve esercizio e costanza. D’altra parte, anche gli scrittori più famosi, quelli dal talento innato, si sono imposti una tabella di marcia mirata alla scrittura. È indispensabile sia per affinare lo stile, cercando di trovarne uno proprio, e sia per migliorare in tutti quegli aspetti che aiutano a scrivere un best seller: grammatica, lessico, struttura del testo, sintassi e perché no, anche ispirazione e originalità. La scrittrice J.K. Rowling, madrina di Harry Potter, lo ribadisce con forza: “Siate spietati nel proteggere i giorni dedicati alla scrittura, vale a dire non cedere alle infinite richieste di essenziali e non rimandabili riunioni in quei giorni. La cosa divertente è che, anche se la scrittura è il mio attuale lavoro da molti anni, ho ancora l’impressione di dover combattere per avere del tempo in cui farlo […] Devo custodire il tempo dedicato alla scrittura come Ungaro Spinato custodisce il suo primo uovo”.

Un altro suggerimento è quello di leggere molto, soprattutto i “nobili” della lettaratura, proprio come consiglia Virginia Woolf: “Andate a leggervi le pagine d’apertura di qualche grande romanziere – Defoe, Jane Austen, Hardy. Sarete in grado di apprezzare la loro maestria”. Una raccomandazione tutt’altro che scontata.

Leggere permette di sperimentare le parole, arrivando a costruire una propria identità di scrittura. Ed è proprio il lavoro perpetrato sulla parola che ci avvicina al messaggio che vogliamo trasmettere: cancellare e riscrivere sono un connubio imprescindibile per Italo Calvino, che di scrittura ne sapeva giusto quel poco.

Inoltre, “ricordati che la prosa è architettura, non decorazione d’interni”. Questa non è mia, è di Ernest Hemingway, però riflette un pensiero comune: per scrivere un best seller serve organizzazione, di prosa e mentale, perché tu possa narrare una storia fluida, leggibile e coerente. Avere le idee chiare su ciò che andrai a scrivere, una struttura con la quale gestire l’ispirazione creativa, ti eviterà di perderti nei labirinti della mente o cadere nell’incongruenza.

Oltre agli aspetti tecnici, esistono altri fattori importanti che vorrei suggerirti per la tua opera.

La copertina del tuo libro: la prima cosa che si vede

Il secondo consiglio è quello che il tuo libro abbia una copertina bella e accattivante. In questi ultimi tempi mi è capitato di leggere storie interessanti di esordienti appena pubblicati con copertine vecchie, graficamente appartenenti ad altra epoca, con nessun appeal per i lettori. Affidati a qualcuno che abbia fatto un minimo di studio di comunicazione e che sia aggiornato in materia. Se pubblichi con un editore pretendi di vedere la tua cover e di approvarla. Molte case editrici non concedono questa possibilità ma, secondo me, dovresti chiedere che venga inserita nel contratto editoriale.

Nell’epoca digitale, dove spopolano gli e-book, alla copertina viene conferito un plus maggiore.

Se in libreria l’opera può essere sfogliata e letta, sulle piattaforme online questa possibilità non è sempre concessa. Ecco perché la copertina possiede un potere evocativo e d’acquisto superiore.
Un po’ come i vestiti che indossiamo, il libro necessita d’essere confezionato su misura, a partire dalla sovracoperta che, neppure a dirlo, in inglese si definisce con il termine “jacket”. Allo stesso modo di una giacca, anche  il romanzo può essere progettato secondo la concezione sartoriale, andando a definire la propria unicità. La scrittrice Jhumpa Lahiri, vincitrice del Premio Pulitzer, ne parla nella sua opera “Il vestito dei libri”, dove la copertina è per l’appunto, un gilet.

Recensione di un libro: uno scambio tra autori

Veniamo al terzo consiglio. Che tu ti sia auto-pubblicato o abbia trovato l’editore giusto, il passaparola è molto importante. Il primo veicolo saranno i tuoi amici, i tuoi supporter, i fan delle tue pagine e chi ti segue sui social. Ma puoi attivare una rete di contatti dove il favore sarà reciproco: altri autori possono ospitarti sulla loro pagina (tu poi farai altrettanto), puoi chiedere recensioni a blogger che si occupano di libri; considera di destinare qualche copia omaggio per giornali e riviste (soprattutto on-line).

Grazie all’evoluzione di internet e dei social, le abitudini sono cambiate e il passaparola “virtuale” rappresenta uno dei mezzi ad alta diffusione per far conoscere il tuo libro. Sempre più spesso si ricorre ai lit-blog, ai profili e alle pagine dedicate alle recensioni e alle novità editoriali. Questi canali diventano basilari per avvicinare una fetta maggiore di lettori.

Un’ottima idea è quella di ricorrere ai beta-lettori, che leggono un libro in anteprima e poi scrivono un commento sull’opera. In questo modo, quando verrà pubblicata, ci saranno già delle recensioni online dalla forte risonanza. Non dimenticare, infatti, che i commenti in rete sono una calamita di emozioni e pensieri: incrementano la visibilità e permettono che si instauri un rapporto tra scrittore e lettore. Non a caso, le recensioni effettuate sulle piattaforme eCommerce più famose, come Amazon, ricoprono un ruolo di primordine perché orientano l’utente nell’acquisto e aiutano lo scrittore a farsi conoscere. A conferma di quanto siano fondamentali le recensioni, è lo stesso Facebook che, negli ultimi anni, ha aumentato l’area dedicata ai consigli e commenti.

Tenendo sempre a mente l’equazione “recensione-lettore attivo” è possibile personalizzare il libro inserendo uno spazio libero, dove scrivere il proprio sentire, o lasciare un indirizzo email (anche un link alla pagina social o al blog) al quale inviare la propria recensione. Anche le recensioni negative, se affrontate in maniera adeguata, saranno una cartina tornasole; chi reagisce con umiltà e cura, dimostra autorevolezza.

Promuovere un libro: pratica da imparare

Se pensi ancora a come scrivere un best seller , il quarto consiglio è chiaro: promuoviti. L’azione di un editore oggi non basta più a far vendere un libro. La presenza dell’autore è indispensabile. Che cosa puoi fare per promuoverti? Essere presente con contenuti utili e interessanti. Su Facebook, Twitter, sul social che più ti è congeniale. Inoltre, che siano contenuti tuoi e non semplici condivisioni. Che sia il racconto di te, del tuo rapporto con la scrittura, della strada che hai seguito per divenire un autore a tutti gli effetti.

La writer coach Rochelle Melander scrive che nel momento in cui pubblichi un libro la promozione del tuo volume deve diventare un lavoro per te.

Come non essere d’accordo. Molti ritengono che scrivere sia l’attività più importante, tralasciando la fase successiva, quella della promozione. Errore. Il cosiddetto “Book Marketing” è necessario se si vuole raggiungere determinati risultati. Ti dirò di più: a volte, è proprio una corretta e costante promozione a definire il successo dell’opera. E l’assunto vale per ogni tipologia di libro: pubblicato con una casa editrice o in self-publishing.

Va da sé un aspetto fondamentale: per una promozione che si rispetti, serve una cura mirata e attenta ai profili social perché, se utilizzati a dovere, riescono a raggiungere innumerevoli followers. E vogliamo parlare di community? Con un po’ di pazienza e costanza potresti crearne una tua, alla quale proporre la lettura del tuo libro. Oppure potresti aprire un canale Telegram o un gruppo WhatsApp. Ciò che conta, però, è la tua dedizione. Come ti ho suggerito poche righe fa, cerca di ritagliarti del tempo per proporre contenuti e materiale in linea con il tuo progetto editoriale. Le stories e i reels sui social, ad esempio, poiché immediati, coinvolgenti e creativi, offrono una maggiore interazione con il pubblico. Non aprire pagine social vincolate solo al tuo libro, fai in modo che siano luoghi divulgativi all’interno dei quali, chi ti segue possa trovare spunti, idee, consigli, supporto. In questo modo costruirai un rapporto profondo e fedele con il tuo pubblico.

Tra le novità in fatto di promozioni, si trovano anche i podcast. Sono metodi di fruizione particolari, direi quasi inclusivi, poiché permettono a certe tipologie di utenti (come le persone con problemi di cecità) di poter ascoltare ciò che racconti nel libro. Sono mezzi di lettura sempre più in voga, che potresti pensare di affiancare alla tua opera come strumento di pubblicità. Ad esempio, potresti progettare un podcast sulle motivazioni che ti hanno spinto a scrivere quella storia, o ancora, registrare un “assaggio” del libro, per incuriosire il lettore.

Più di altri mezzi, però, punta a creare un tuo blog. La tua presenza online, difatti, non può limitarsi ai soli profili social. Questi devono essere intesi come “amplificatori” della tua una voce affinché arrivi a più persone possibili, ma lo strumento per eccellenza resta il sito internet. Considera l’homepage del blog come fosse casa tua. È in questo spazio intimo che consenti ai tuoi utenti di entrare ed è sempre qui che sveli la tua unicità. Cura la struttura del tuo sito andando a realizzare pagine specifiche dove, in aggiunta agli argomenti interessanti, freschi e sempre attinenti alla tua passione e professione, riporterai qualche informazione su di te e sui libri che hai scritto. Non sottovalutare l’efficacia della newsletter: aumenta di spessore la relazione con il follower, perché come l’homepage, è un posto privato, al quale accedere per godere momenti di ristoro e crescita personale.

Eventi dedicati ai libri: fatti adottare

Il quinto consiglio che condivido è tipico del mondo anglosassone e meno nel nostro: lo sponsor. Molti autori trovano uno sponsor a cui abbinare il libro o con cui condividere la pubblicità. Da noi è meno usuale però potresti diciamo farti adottare da qualche (importante) manifestazione dedicata ai libri, alla cultura, alla scrittura e concordare una promozione reciproca. 

Questo servirà per farti conoscere. Potrebbero inseriti in catalogo, riservare un momento alla promozione del tuo libro e tu potresti scrivere articoli per pubblicizzare l’evento. E chiedere che negli articoli della manifestazione si parli di te. In genere questo tipo di accordi si prendono con gli uffici stampa che dovrebbero, per etica professionale, leggere il tuo libro (e apprezzarlo).

Molti eventi interessanti vengono organizzati anche dalle librerie locali o dalle biblioteche comunali, e non importa se di piccole dimensioni, perché le soddisfazioni più grandi, a volte, arrivano in contesti modesti. Esistono centri culturali di paese, per ipotesi, attorno ai quali vertono molti professionisti del settore e appassionati. Queste occasioni sono terreno fertile per presentarti, pubblicizzare il tuo libro, coltivare nuovi followers e nuove collaborazioni. Verifica che ci sia attinenza con gli argomenti che tratta il libro e prova a metterti in contatto con loro. Potresti estendere l’invito ad altri scrittori (con i quali suddividere la spesa), organizzando presentazioni interattive che coinvolgono il pubblico.

Lo sponsor non viene sempre considerato come metodo di promozione del proprio lavoro, la tendenza porta, spesso e volentieri, a escludere questa opportunità. Regna la convinzione che sia difficile reperirne uno e spingerlo a collaborare, ma rifletti su un concetto importante: lo sponsor ti appoggia e sostiene se ha un ritorno di immagine. Non precluderti l’occasione di promuovere il tuo libro solo per paura di non trovare riscontro. Prova a meditare sulle esigenze di chi potrebbe sponsorizzarti e prepara una risposta alla lista di dubbi, domande o perplessità che, in linea teorica, ti elencherebbe. Perché proprio il tuo libro? Avvaliti di una strategia sempre in auge: sollecitare emozioni. Se l’immagine dello sponsor è legata a valori di spessore, come quelli che caratterizzano la cultura, viene sentita in maniera favorevole perché distante dal concetto economico del ricavo (E. Nagel, sponsorizzare: un percorso ideale per le aziende e gli imprenditori culturali).

Quando c’è associazione tra il valore che porti e l’immagine di chi ti affianca, che deve crescere in reputazione e visibilità, il progetto ha le carte in regola per essere accolto. Il tuo sponsor, in pratica, deve sentirsi “collegato” a valori di spessore tramite i quali costruire una relazione con un pubblico sensibile, attento e “aperto” a quello specifico argomento. In questo modo, chi sponsorizza ha l’occasione di incontrare una clientela selezionata, senza ricorrere alla consueta analisi del target (come avviene per la pubblicità), e può contare su un forte ritorno di immagine e un legame solido.

E in fatto di sponsor, potresti pensare anche a quelli virtuali. Ne hai mai sentito parlare? Sono piattaforme online o siti che ti consentono visibilità. Basta accedere, inserire il proprio progetto (in questo caso il tuo libro), indicare l’entità di cui avresti bisogno e attendere il contatto da parte di qualche sostenitore. Come alternativa garantisce meno successo, ma non c’è nulla di sbagliato a provarci.

Altro discorso è il Crowdfunding o raccolta fondi. Questa si basa su offerte libere elargite sia da società o gruppi e sia da privati, il più delle volte attraverso internet. A differenza degli sponsor online, non hai l’obbligo – se non in casi eccezionali – di pubblicizzare chi ti sostiene. Qui conta molto il valore della tua opera e la condivisione che gli altri hanno per la tua stessa passione, tanto da appoggiarne il progetto per la sua realizzazione. Ed è proprio su questa leva che dovrai agire, attirando più persone possibili (qui entrano in gioco ancora i social e il tuo blog)

In realtà ci sono altri aspetti importanti per promuovere il proprio libro, questi però sono i primi passi che puoi fare e che portano risultati. Inoltre, ciò che ti ho consigliato, raggiunge subito uno scopo: fa crescere nel pubblico la percezione del successo del tuo libro. Non è poco.
Se mi segui vedi che il mio lavoro è incentrato su dare indicazioni per iniziare a scrivere e poi portare la scrittura a un alto livello. Devi essere capace di valutare la tua scrittura.

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